Della stessa sostanza dei sogni

Il volto di un amico che non senti più, quella foto in cui quasi non ti riconosci, il primo bacio di cui non riesci a ricordare i lineamenti, il suo profumo che ti restava nella pelle, quella canzone che non riuscivi a smettere di ascoltare, le carezze del tuo cane che veniva a far compagnia alla tua malinconia, i titoli di coda di quel film che ti fermavi a rivedere un’altra volta e un’altra e un’altra ancora.

L’entrata del garage di quella strada dove aspettavi che il giorno diventasse notte, la paura di non riuscire a passare quella prova, il senso di liberazione e l’orizzonte aperto dopo che l’avevi superata. Le gioie e i traguardi, le delusioni e le arrabbiature, le ansie e le speranze, le attese e le dimenticanze.

Per dire quello che siamo non basta rimettere insieme tutti i pezzi di noi. Per dire quello che siamo servirebbe raccogliere anche quello che non siamo stati, ma saremmo potuti essere. Servirebbe anche recuperare tutto ciò che siamo stati e non siamo più. Perché quello che ci tiene insieme non sono solo tessuti, fibre, composti chimici. Ci tengono insieme le emozioni, il sentire, il sognare, tutto ciò che in realtà continua far parte di noi, perché ha fatto sì che siamo diventati quello che siamo. Tutto ciò che pensavamo di aver dimenticato, tutto ciò che pensavamo di aver perduto. Ma che non perderemo mai. Davvero anche noi siamo fatti della stessa sostanza dei sogni.

E improvvisamente ti accorgi che il silenzio ha il volto delle cose che hai perduto. E io ti sento amore, ti sento nel mio cuore, stai riprendendo il posto che tu non avevi perso mai. Che non avevi perso mai, che non avevi perso mai.”

12 thoughts on “Della stessa sostanza dei sogni

  1. Però io non capisco perché dobbiamo perdere pezzi di noi per la strada 😆io qualcosa la rivorrei! Ps. Ma io voglio sapere.. sei andato al concerto dei Pearl Jam?? 😆

  2. È stata una giornata pesante, non vedevo l’ora di coricarmi. Poi ho preso il cell per spegnerlo come faccio da un pò di tempo. La notte è mia. Di solito rimando a domani la lettura delle notifiche di WP, possono aspettare… ma Giac no! Giac merita sempre attenzione, anche se ti cala la palpebra. E infatti avevo ragione. È bello addormentarsi con le tue parole nella mente. Buona notte Giac.

  3. Aahh bellissimo!! Questa è la mia canzone preferita di Mina. Roba che è accaduto che me la ascoltassi in loop per un’ora con la pelle d’oca, credo di averci anche pianto sopra 😅

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