“Gli zii che siamo noi medesimi di persona vi mandano questo perché il giovanotto e’ uno studente che studia che si deve prendere una laura che deve tenere la testa al solito posto, cioè sul collo.”
Mi chiedo e vi chiedo. Secondo voi, la notizia, uscita nei quotidiani questa mattina, che la deputata pentastellata Maria Pallini abbia depositato una proposta di legge che prevede «il divieto di inserire il requisito del voto di laurea nei bandi dei concorsi pubblici» può essere considerata:
- il desiderio di essere citata nella rubrica “Strano ma vero” della Settimana Enigmistica
- la logica conseguenza di un partito che ha come leader un bibitaro non laureato e come portavoce un partecipante al grande fratello
- lo specchio di una società che rifugge il merito, avendone di fatto accettato la sua irrealizzabile valorizzazione
- la conseguenza di un uso eccessivo di alcol a stomaco (e testa) vuoto
- l’invito ai nostri giovani migliori, neanche troppo velato, a emigrare al più presto
Stamattina il mio amico Pank su FB ricordava le tre fasi del rincoglionimento: nella prima lo sai solo tu, nella seconda lo sai tu e lo sanno gli altri, nella terza lo sanno solo gli altri. Purtroppo temo che arriveremo ad una quarta. Quella in cui non lo saprà più nessuno.