In questi giorni ho deciso di regalarmi una macchinetta fotografica. Una volta, quando ancora c’erano quelle analogiche, mi dilettavo abbastanza. Avevo (anzi, ho ancora in qualche anfratto di casa) un fantastica Pentax K 1000 con un bel grandangolo 28 e un teleobiettivo 70-210 con cui facevo fantastiche (?) diapositive che propinavo in altrettanto fantastiche serate di proiezione. Una specie di prova di resistenza. O di amicizia. Insomma, la prova che ho amici e una compagna molto resistenti. Che però penso avessero tirato un bel sospiro di sollievo quando la suddetta passione mi era passata.
E così vado da Mediaword e mi tuffo in questo fantasmagorico mondo del tutto sconosciuto. Come orientarsi fra tutti quei modelli? Il prezzo, ok certo, ma poi le caratteristiche. E quali sono quelle importanti? Quali sono quelle essenziali? I Megapixel o i punti A/F? La velocità massima dell’otturatore o la lunghezza focale minima? Le dimensioni dello schermo o la risoluzione orizzontale?
Non ce n’è una mgiliore di altre. Dipende da quello che ti serve, da che uso ne vuoi fare, dai contesti in cui la userai, sentenzia il solerte addetto. E così, perso in queste mille alternative, mi è venuto in mente che in fondo è un po’ così anche con le persone. Ognuno di noi, in un determinato contesto, ha delle caratteristiche che possono essere determinanti. E in altri non contare nulla. Quelli coraggiosi e quelli pazienti, quelli forti e gli istruiti, quelli allegri e i gran lavoratori, quelli determinati e i sognatori.
Non c’è una macchinetta fotografica perfetta, come non c’è una persona perfetta. Però sarebbe comodo avere delle belle etichette chiarificatrici per poter scegliere a seconda del contesto. Potremmo evitare di preparare un’esame con quelli con cui bisognerebbe andare in vacanza, o viceversa. Non rischieremmo più di diventare amici con gente che invece potrebbe essere utile avere come colleghi di lavoro. Eviteremmo di chiedere un consiglio pratico a chi può darci una mano con la fantasia.
Siamo sicuri di aver puntato sulle caratteristiche giuste per quello che volevamo? O non ci siamo invece fatti ingannare dalle cose più appariscenti e sgargianti? Cos’è veramente importante per noi?
Infine quindi mi sono chiesto, qual è il contesto in cui vorrei essere scelto per poter dire la mia? Di cose da dire ce ne sarebbero molte, queste e quelle, qui e anche là. Ma invece, senza aggiungere troppe parole, anzi, senza parole, andando alla sintesi estrema, quali sono le caratteristiche che scriverei nella mia etichetta?