Non sei figlio mio

Io sono un uomo. Non sono più padre, non sono più figlio. Solo un uomo. Non ho niente da insegnare e niente da imparare. Devo solo trovare la chiave giusta per sopravvivere e per mantenere la mente sana, perché lo so che non c’è via di fuga.

Le cose non son mai state semplici per me, ma giorno per giorno mi ero costruito qualcosa di importante, un posto da poter chiamare mio. Non ci pensavo molto all’inizio, finché non ha cominciato a succedere troppe volte e così pian piano ho cominciato a scivolare, a vivere di giorno con la paura di cosa potesse succedere la notte.

Non ero preparato, anche se in fondo sapevo che prima o poi sarebbe successo. Ma non ero affatto preparato. Chi lo è? Sentii i rumori di sotto, avevo il cuore in gola, scesi senza guardare, ma sapevo cosa avrei trovato, sapevo cosa sarebbe successo. Quei rumori mi risuonano ancora nella testa, sempre, sempre, sempre. Li riuscite a sentire voi che mi condannate? Oppure voi che pensate di essermi d’aiuto difendendo quello che ho fatto?

Dicono che il tempo sia un gran guaritore, ma ora le mie ferite non sono le stesse di prima. Legittima difesa ha detto qualcuno, legittima difesa per paura. Ma la paura è un figlio illeggittimo, che ti ritrovi in casa e una volta lì non ti lascia più. Puoi provare a lasciarla fuori a dirgli “non sei mio figlio”, ma lei ritornerà, sempre la stessa, ma sempre diversa. E purtroppo sia chi mi accusa, sia chi mi difende, non riuscirà a portarmela via.

You’re no son, you’re no son of mine
You’re no son, you’re no son of mine
You walked out, you left us behind
And you’re no son, you’re no son of mine