Riprendendo il post dell’altro giorno qualcuno mi faceva notare che forse quegli estranei che vediamo in metropolitana con i loro tic e le piccole manie, chiusi nel loro scudo di difesa impenetrabile, non sono realmente così. Probabilmente si mostrano in un certo modo proprio per il contesto in cui si trovano.
Ma come siamo realmente? O forse, la domanda giusta è, con chi siamo disposti a mostrarci per quello che siamo realmente? Di chi ci fidiamo al punto da abbandonare maschere, scudi, corazze, tic e manie varie?
Già una volta (E tu quanto ti fidi?) avevo provato a buttare giù una classifica dei livelli di fiducia, ma qui la questione ritorna su un aspetto particolare. Se solitamente, di fronte al resto del mondo generico, appariamo in un modo che forse neanche noi conosciamo e governiamo fino in fondo, a che punto dobbiamo fidarci per mostrare veramente come siamo?
A me veniva in mente il barbiere. Perché per un miope come me, andare dal barbiere è un atto di fiducia estremo: una volta che mi ha tolto gli occhiali, con un paio di forbici in mano, potrebbe fare qualsiasi cosa. Potrebbe farmi diventare un mohicano. Potrebbe tirar fuori un ciuffo alla Little Tony, o una cresta tipo Billy Idol. Mi potrei ritrovare con i capelli verdi, oppure totalmente pelato. Ce l’abbiamo una persona così?
Non bisogna rispondere subito, però secondo me è bene pensarci. E soprattutto, se abbiamo un barbiere di fiducia, teniamocelo stretto.
