Una redenzione possibile

Figlio mio, che posso dirti? Non riesco ad elaborare il concetto, mi sembra di essere in una bolla o forse dentro un sogno, l’incubo peggiore da cui non riesco a svegliarmi. Ti sei fatto prendere la mano, lo so, tu sei così. Non riesci a chiudere gli occhi, a far finta di non vedere. Che posso dirti? Sono orgoglioso di te, lo sono sempre stato, perché non ti volti mai dall’altra parte. Qualcuno dice che mi somigli, ma io lo so che sei meglio di me, che sei il meglio di me.

Figlio mio, che posso dirti? Ti ho insegnato io a vivere inseguendo i tuoi sogni, a metterci sempre la faccia e il massimo impegno per realizzarli, senza paura. Senza mai avere paura. Non per combattere i mulini a vento, ma per raggiungere gli obiettivi che ti eri prefisso. Io parlavo e tu ascoltavi. E per questo ora non ho più parole, perché hai vissuto come meglio non avrei potuto sperare, perché hai imparato la mia lezione. Fin tropo bene.

Figlio mio che posso dirti? Chiedo a te di dirmi qualcosa, di darmi quella speranza che io non ho più. Perché se c’è spazio per il perdono solo tu puoi dirmelo, solo tu puoi insegnarmelo. Parla tu ora ed io ascolterò. Prendimi tu per mano e ci sdraieremo di notte sotto un cielo senza luna, ad ascoltare i grilli e le cicale. Tienimi stretto se avrò freddo, stringimi forte e aspetteremo insieme il nuovo giorno. Aspetteremo insieme una redenzione possibile.

The way we look to a distant constellation
That’s dying in a corner of the sky
These are the days of miracle and wonder
And don’t cry baby, don’t cry
Don’t cry, don’t cry

Una redenzione impossibile

Figlio mio che hai fatto? Ti ho visto nascere, ti ho visto crescere, ho gioito dei tuoi successi e ti ho consolato nelle tue sconfitte. Ho cercato di insegnarti cos’è giusto e cos’è sbagliato, ho coltivato i tuoi interessi, ho sperato che trovassi la soluzione, perché certe cose non possono essere spiegate, dovevi farcela con le tue forze. Ti ho visto sbagliare e mi ha fatto male, ma speravo che questo ti aiutasse, ti mettesse sulla strada giusta: sbagliando si impara, ho pensato. Ma tu continuavi nei tuoi errori, allora ho cercato di aiutarti, di consigliarti, ormai però era tardi e non mi hai ascoltato più e hai continuato ad attorcigliarti, prigioniero delle tue convinzioni sbagliate.

Figlio mio, che hai fatto? Ora cercheranno una ragione. La società malata, l’assenza di ideali, la mancanza di prospettive, i seminatori di odio, la noia, la droga. Io che ti ho visto ogni giorno dovrei avere le risposte che non ho, dovrei conoscere le ragioni che non esistono, dovrei poter spiegare, dire “questo è successo perché”, ma non c’è nessun motivo, nessuno, nessuno.

Figlio mio, che hai fatto? Vorrei poterti dare una speranza, vorrei averla io. Poterti dire che questo è servito a qualcosa, che anche dal letame neascono i fiori ed anche dalle tragedie si può rinascere. Vorrei poterti dire che forse ora qualcun altro capirà, potrà imparare qualcosa, che l’odio si tramuterà in amicizia, l’ostilità in comprensione. Vorrei poterti dire che un perdono è possibile. Darei tutto, tutto quello che ho per poterti convincere. Per potermi convincere.

L’unica cosa che posso fare è rimanere qui con te. Senza risposte. Senza soluzioni. Senza speranze. Rimarrò qui con te per caricarti sulle spalle come quando eri piccolo e non ce la facevi più ad andare avanti. Ti porterò a cavalcioni e ci sdraieremo di notte sotto un cielo senza luna, ad ascoltare i grilli e le cicale. Ti terrò stretto se avrai freddo, ti stringerò forte e aspetteremo insieme come dei senzatetto, come chi ha perduto tutto e non ha più nulla. Aspetteremo insieme una redenzione impossibile.

And we are homeless, homeless
Moonlight sleeping on a midnight lake
Homeless, homeless
Moonlight sleeping on a midnight lake
Homeless, homeless
Moonlight sleeping on a midnight lake