4 Storie (+ una) cromaticamente biancocelesti

Le 4 storie raccontate in questo romanzo sono in realtà un espediente, direi quasi una scusa, per raccontare la quinta storia, che corre parallela alle altre. Parallela, ma anche intersecante grazie a quei giochi possibili nel mondo della carta e la penna, nel quale lo spazio, ma soprattutto il tempo, possono rispondere ad altre regole rispetto a quelle della realtà. E quindi, mentre le prime 4 si svolgono in pochi mesi del 1999, l’altra inizia 50 anni prima e solamente alla fine si riunirà alle altre.

Le 4 storie sono raccontate tutte in prima persona, attraverso la voce degli 8 protagonisti che si alternano sulla scena come fossero tante telecamere puntate sulla realtà, che quindi vedono e raccontano ognuna dal suo punto di vista.

Il racconto nel suo insieme è una specie di biografia non autorizzata (il “Tommaso” protagonista mi somiglia più forse di quanto avrei voluto), ma non solo del sottoscritto. Come scrivevo nella prefazione, è il racconto di una generazione, quella dei figli di chi visse il 68 o forse meglio, dei fratelli minori di chi visse il 77. Una generazione di reflusso (non solo esofageo), disincantata, vaccinata contro i grandi ideali, ma allo stesso tempo (o forse proprio per questo) bisognosa di credere in qualcosa. Anche in qualcosa di frivolo, come forse (anzi certamente) può essere il calcio.

E infatti tutte le storie sono condite, avvolte, circondate dal biancoceleste. Perché il tifo per la Lazio non è un accessorio accidentale alla trama, ma  costituisce la metafora più immediata e calzante per descrivere vizi, virtù, caratteristiche di quei ragazzi dell’85, quindici anni dopo.

E meno male che ci sono le donne! Perché in fondo, queste quattro storie più una, sono un omaggio alle donne, che molto spesso hanno quel pizzico di creatività e soprattutto di voglia di rischiare, di rimettersi in gioco, che riesce a risolvere le situazioni.

 * * * *

 Dalla 4 di copertina

Si può rovinare un matrimonio per andare dietro ad un Otto perfetto? Si può cadere in depressione perché si voleva cambiare il mondo, mentre ora si è più preoccupati della caduta dei capelli che di come va il Governo? Si possono lasciare marito e figlie per una canzone dei r.e.m.? E poi, cos’è peggio, vedersi sfumare l’obiettivo di una vita oppure raggiungerlo e scoprire che in realtà non è cambiato nulla?

Otto protagonisti, come fossero otto telecamere, che dal loro punto di osservazione raccontano queste quattro storie. Storie cromaticamente biancocelesti, perché il collante di tutto è un’insana, travolgente, immotivata ed irragionevole passione per la più antica squadra di calcio della capitale.

Un quinta storia di sottofondo, una storia d’altri tempi, lunga 50 anni, che lega tutte le altre.

Quattro storie, più una

2 thoughts on “4 Storie (+ una) cromaticamente biancocelesti

  1. Ciao Romolo…scusa ma come si fa ad ordinarlo?
    o sono accecata io che non vedo nessun link?…. 😦

    grazie
    Scrivi nei commenti sul post che sai nel mio blog, grazie 🙂
    buona domenica
    .marta

  2. Pingback: Le vostre parole, le mie letture | Tramedipensieri

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