Tragicomico erotico stomp

A parte il vestito, i capelli, la pelliccia e lo stivale aveva dei problemi anche seri e non ragionava male. Non so se hai presente una puttana ottimista e sinistra, non abbiamo fatto niente, ma son rimasto solo, solo come un deficiente

Erano anni che una donna così affascinante non entrava prepotentemente nella mia vita. Del resto sono anni che io non entro dentro una donna. Saranno almeno un paio, da quando sono stato a New York e ho visitato la Statua della Libertà.

Me la ritrovo al bar, nei corridoi, in sala riunioni, fuori dalla porta, a mensa. Ma soprattutto è nella mia mente. E’ diventato un incubo e insieme un sogno straordinario. Quando meno te l’aspetti lei salta fuori e mi guarda in maniera maliziosa.

Oggi è tutta gialla, scarpe, pantaloni, giacca. Chissà, magari sono io. Magari ho esagerato con il limoncello ieri sera. E’ sempre una sorpresa, sempre imprevedibile, non ci pensi e lei appare. La incontri e ti travolge, ti lascia senza parole. Come quando entri in ascensore e qualcuno ne ha mollata una. Solo molto più gradevole.

Non so dove lavora, non so come si chiama. Ma bramo di conoscerla, non posso più fare a meno di lei, dei suoi occhi languidi, dei suoi sguardi ammiccanti. Occhi che parlano, sguardi che lasciano intendere orizzonti sconosciuti.

Eccola, si avvicina, come se nulla fosse, come sempre, con quell’aria falsamente distratta, siamo vicini, eppure lontani. Le sue mani, le sue mani così sinuose, così eleganti, capaci di prodigi straordinari. Devo essere diretto, devo andare al punto, senza paure, senza timidezze. L’assalirò forse, rimarrà turbata, farà finta di non capire. Ma io devo sapere, Non posso più indugiare devo conoscere la verità. Se è davvero lei quella mi farà quello che nessun altra donna ha fatto per me

Mi scusi, non è che mi rammenderebbe i calzini?

15 thoughts on “Tragicomico erotico stomp

  1. Pingback: Ancora sugli alibi, sulle paure e su possibili rimedi « Viaggi ermeneutici

  2. Se ti capita una come me sei rovinato. Io non so neppure tenere in mano l’ago e ti chiederei immadiatamente di attaccarmi un paio di quadri al muro perché io riesco solo a demolire le pareti quando pianto i chiodi. 😀

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