L’altro giorno, andando a trovare una coppia di amici che ha auto un bambino da pochi giorni, ci sono inevitabilmente tornati alla mente i periodi in cui nacquero Lele e Elisa.
Confrontando le esperienze ci è tornato in mente l’alba di quel mercoledì di 15 anni fa, quando ci mettemmo in strada per arrivare in ospedale. Ale era in uno stato tale che ogni buca della strada era una specie di coltellata. Ogni crepa, ogni piccolo sobbalzo era un “ahia”, che faceva più male a me che a lei. L’obiettivo finale era l’ospedale, ma quello immediato era evitare le buche!
Evitare la buche. Ti sembra facile? Tutta Roma è una buca! Anche nei punti dove la strada sembra intatta, in realtà non esistono dieci metri di asfalto liscio. Lo si sente dire, tutti lo sanno, ma ne siamo così abituati che non ci rendiamo conto di quanto sia vero finché qualcosa o qualcuno non ci obbliga a farci caso.
Mi è tornato in mente questa cosa perché in fondo, quell’evitare le buche è una perfetta metafora di quello che è l’essere genitore. Anche con i figli cerchiamo di evitare le buche. Cerchiamo di evitare errori, incomprensioni, delusioni. Come a dire evitare l’inevitabile. Non per noi, ma per loro. Anche se sappiamo bene che evitare le buche è impossibile. Come sappiamo altrettanto bene che evitare sconfitte, dolori, fallimenti è irrealizzabile. Ma poi,se anche per assurdo ci riuscissimo, sarebbe giusto? Sarebbe “sano”, per loro? Li aiuterebbe a crescere?
Eppure ci proviamo.
E ce la mettiamo tutta. Anche perché sappiamo, dentro di noi, che ogni buca in cui inciamperanno sarà nostra la responsabilità. Non sarà stata colpa del Comune che non ha riparato la strada. No, la colpa sarà stata la nostra che non siamo riusciti a evitarle.
Quella volta arrivammo in ospedale che Ale era dilatata di 9 centimetri. L’ostetrica voleva ucciderci, ma poi andò tutto bene.
Nonostante le buche.
…no, dai retta, faceva piu’ male a lei… 😉
A parte questo, prendere un po’ di buche e’ inevitabile, l’importante e’ non lasciarci una ruota e prestare particolare attenzione in situazioni delicate come quella che hai descitto. Per il resto, ad un figlio, prendere un po’ di buche puo’ servire da allenamento a stringere meglio i glutei per non farsi troppo male quando se ne beccheranno di piu’ grandi (e crescendo succedera’)
E’ sempre un immenso piacere leggere i tuoi post.
Romolo! Bel post, davvero. Io che figli non ne ho mi son sentita un po partecipe a questa responsabilità! Buona vita!
Un bel gioiellino. Per l’autrice del Non luogo di Emily, per Ale. Per Eli e Lele. Delicato. Grazie, Romolo. Dove si pone amore le buche non ci fanno paura.
da qualche parte ho letto che il miglior genitore è quello che fa meno errori, cioè che prende meno buche.
ciao!
ti ringrazio, davvero di cuore, mi ha fatto bene leggere questo post.
è in linea con un pensiero che faccio da un po’, cioè che essere genitori ha in se una contraddizione di termini: da una parte daresti la vita x loro, dall’altra devi lasciare che soffrono x crescere.
che fatica immensa, ci vuole un equilibrio che nn sempre si ha, una serenità d’animo che nn sempre è facile.
grazie ancora
le buche inevitabili…solo bisogna fare revisioni continue agli ammortizzatori!
Giusto! Però servirebbero degli ammortizzatori con i controcoglioni (per dirla in francese!).
Sì, bisogna davvero mettercela tutta. Ma poi bisogna anche affidarsi….per chi ci crede a qualcuno lassù, per gli altri non so. In ogni caso, per la nostra sanità mentale, dobbiamo essere coscienti che possiamo anche fare tutto e il contrario di tutto, ma in ogni caso non riusciremo mai a fare l’impossibile. Speriam bene, dai!
Eh già! Ma il problema è…se po fa? O è un lottare contro i mulini a vento? Oddio, che poi per essere genitori oggi significa essere un po’ Don Chisciotte!
Grazie, amica mia!
Molto bello e gran bella metafora!!!
Finalmente sono riuscita a leggere questo post. Che tenerezza!
Speriamo solo che le buche non facciano troppo male.
Un abbraccio!
Come vanno le cose a down under con un neonato?
La neonata è bravissima, il vero problema sono i nonni, bloccati tutti a casa mia dalla cancellazione dei voli…
Almeno però state tutti insieme….fossero stati d’altra parte del mondo, sai che preoccupazione! Certo le convivenze forzate non sono sempre facili
Sì certo, da quel punto di vista siamo più tranquilli ad averli qui, non ci possiamo lamentare! Però oltre al cambiamento grosso di avere una neonata in casa e doversi adattare a nuovi ritmi abbiamo pure altre quattro persone in casa con cui uno solo di noi ha vera confidenza… insomma è un po’ dura!