Ormai sapete quanto mi piacciono le classifiche e tutti i post un po’ minchioni che elencano cose, anche un po’ arbitrariamente. Sapete pure che in questi ultimi tempi non è che le mie giornate siano così piene di impegni e così saltellando da un sito ad un altro mi è capitato questo articolo dell’Huffington Post in cui vengono elencate le 15 cose che le persone felici farebbero in maniera diversa dagli altri poveri mortali. E no, “trombare come ricci” non c’è (e già questo in effetti non depone molto a favore di questo articolo). Ma neanche, che so, saper scegliere il Gratta & Vinci vincente oppure ubriacarsi senza avere poi mal di testa e senso di vomito. Secondo questo articolo i sintomi della felicità sarebbero ben altri. La felicità è una pistola fumante cantava John, (proprio lui, ironia della sorte): forse voleva dire che è pericoloso essere felici, o forse intendeva che la felicità colpisce nel segno, non lascia indifferenti. Se c’è si vede e forse è inutile star lì a cercarne le tracce.
Le persone felici sono consapevoli di ciò che le rende felici e di cosa no, e impostano la propria vita di conseguenza.
Che sarebbe un po’ come dire: è meglio andare in Ferrari decapottabile in una giornata di sole piuttosto che in un autobus affollato in un giorno di pioggia. Certo, sapere cosa rende felici è un primo passo importante, ma non è mica detta che il solo sapere cosa ci rende felici ce la fa anche essere. O no? (a me ‘sta cosa già me sembra una mezza stronzata)
Le persone felici imparano dai propri errori e dalle difficoltà che superano.
Mai più le mani sul fuoco, le dita nella presa della corrente, i concerti di musica classica quando si ha sonno e la frittata con le cipolle per cena. E poi? Basta questo per essere poi felici?
Le persone felici non badano a quello che gli altri pensano di loro.
Non ti curar di lor, ma guarda e passa. Sempre detto! Ad esempio, io e il mio amico Dario mica badavamo a quello che pensava di noi quella di fisica. A lui però lo seccò ed io mi salvai per miracolo. Naaaa, mica basta questo per essere felici.
Le persone felici sono grate per quello che hanno.
Sì, è probabile che le persone felici siano grate. Ma qui la felicità è lo scopo, il fine non l’inizio della storia. Allora chiediamoci, è vero anche il contrario? Tutte le persone grate sono felici?
Le persone felici non provano ad accontentare tutti.
Sarà per questo che non sono poi così felice? Ma poi va be’, mica vorrei accontentare tutti, tutti. La maggior parte però sì, dai!
Le persone felici non si preoccupano delle cose che sono al di fuori del proprio controllo.
Infatti. Ad esempio, che il cielo ci cada sulla testa, mica possiamo fermarlo. I Genesis non si rimetteranno più insieme ed è altamente improbabile che Lotito venda la Lazio a un miliardario sfacciatamente ricco. Lo so che sono cose fuori dal mio controllo. E allora com’è che non sono mica tanto felice lo stesso?
Le persone felici sanno come liberarsi dalla rabbia.
Da che se ne deduce che anche le persone felici si arrabbiano. Forse come le formiche, nel loro piccolo. Be’, dai almeno questa numero 7 è consolante.
Le persone felici sanno di non essere il centro dell’universo.
Va be’, proprio il centro no. Diciamo allora un quartiere residenziale ben collegato e pieno di verde?
Le persone felici non fanno le vittime.
Certo. Ma non fare le vittime son bravi tutti (o quasi): il problema è che a volte si diventa carnefici. E allora lì sì che nascono i problemi.
Le persone felici si circondano di persone positive.
Gran bei paraculi insomma, questi felicioni! E con gli amici sfigati che ne facciamo? Con quelli noiosi? Li buttiamo tutti al mare?
Le persone felici hanno uno stile di vita sano.
Niente sesso, droga e Rock’n roll? Sicuri, sicuri? Perché io, soprattutto dopo aver visto l’ultimo concerto dei Rolling Stones a giugno, qualche piccolo dubbio ce l’avrei.
Le persone felici non sono così ossessionate dal guadagno da dimenticarsi di vivere.
Certo “siamo una famiglia povera, ma onesta” e poi “il denaro non porta la felicità”. Figuriamoci la miseria.
Le persone felici non rimuginano sul passato.
Qui concordo. Infatti mica sto qui a rimuginare che ad esempio a giugno prossimo saranno trent’anni dalla maturità. I vent’anni di matrimonio quasi non li abbiamo festeggiati. E a maggio scorso i festeggiamenti per i quarant’anni dal primo scudetto della Lazio è stato giusto un caso. Ah dite che rimugino?
Le persone felici non perdono tempo a confrontarsi con le altre persone.
Insomma, sotto sotto, anche ‘sti felicetti so’ un po’ stronzi. E dai, ammettiamolo. Così allora so’ boni tutti!
Le persone felici sono propositive.
Ma per questo anche gli sfigati. Anche i scassaminchioni. Sono propositive le suocere impiccione, i colleghi d’ufficio troppo zelanti, i vicini di casa che ti dicono come e quando buttare la mondezza. No, la propositività non mi sembra di per sé un sintomo automatico di felicità, soprattutto per chi subisce queste proposte.
Alla fine del discorso penso che tutto sommato, non abbia poi tanto torto il caro vecchio Charlie Browne, quando in una famosa vignetta, si chiedeva…ma se provassimo tutti quanti ad essere felici, così, senza un motivo vero e proprio?
Le persone felici lo sono senza un motivo vero e proprio.
Lo sono?
Ecco!
Secondo me è tutto giusto, ma, citando il finale del film The Big Kahuna vorrei chiedere a chi ha scritto l’articolo: se ci riesci veramente, dimmi come si fa.
Ti dirò di più…se per essere felici bisogna fare tutte quelle cose….no grazie, preferisco vivere!
senti…
se… non tu fossi della Lazio
direi che questo post è perfetto.
ma… capisci bene che
non posso!
(ciao Gia…dai, in fondo nessuno è perfetto!)
(grandi Beatles)
Nessuno è perfetto! 😉
ecco.
😉
Non lo so mica se sono felice.
Mò ci penso, e casomai ti faccio sapere.
Ho finito le scorte di felicità alle elementari. Adesso ho solo “pessimismo & fastidio” eheheh.
ossantinumi. praticamente un’omelia. pare l’abbia scritto un prete. che poi, beh, in fondo ‘ste frasi lapidarie mi ricordano un po il cattolicesimo, eh. tutti dicono di esserlo, ma sotto sotto tutti trombano prima del matrimonio.
No, più che omelia mi sembra una di quelle cose New Age o macrobiotiche. Non mi sarei stupito se al 16 punto ci dicevano che per essere felice bisognasse bere la propria urina, considerandola gradevole!
Domanda di riserva?
😉
buona giornata
.marta
Ciao Marta! Chiedere è lecito….ma poi come dicevo alla fine, mica è tanto necessario avere una risposta per tutto!
si però ogni tanto una bella incavatura ci vuole….se no che barba….
INCAZZATURA….INCAZZATURA….dai wp provaci ancora a cambiare le mie parole… ( dici che non sono un tipo sereno? )