Happiness is a Warm Gun

A Natale siamo tutti più buoni. A Natale ci vogliamo tutti più bene. A Natale siamo tutti più felici. O almeno ci proviamo. O almeno dovremmo provarci. O almeno dovremmo far finta di provarci. E a chi dice che tutto ciò sia profondamente ipocrita, rispondo: sarebbe meglio essere cattivi? Sarebbe meglio volere il male degli altri? Sarebbe meglio essere infelici e non provarci nemmeno, nemmeno a fare lo sforzo di far finta? Siete proprio sicuri che sarebbe meglio?

Aveva ragione il grande John: la felicità è una pistola calda. A volte fa paura. A volte abbiamo timore ad usarla. Temiamo di farci del male o di farne a chi ci sta vicino. Questo rischio ci spaventa. Ma la felicità è contagiosa, colpisce chi ci sta vicino come un colpo di pistola e se non proviamo a spararlo il rischio di ferire chi ci sta vicino è ben più alto. E così la teniamo chiusa nella fondina la pistola della felicità, in attesa chissà di cosa, forse di tempi migliori. O forse del prossimo Natale. Be’, se è così allora vi do una notizia: Natale è oggi, via le paure, prendete la mira e fate fuoco. Auguri a tutti!

Happiness is a warm gun, Happiness is a warm gun mama. When I hold you in my arms and I feel my finger on your trigger. I know nobody can do me no harm. Because happiness is a warm gun

Chiedimi se sono felice

Ormai sapete quanto mi piacciono le classifiche e tutti i post un po’ minchioni che elencano cose, anche un po’ arbitrariamente. Sapete pure che in questi ultimi tempi non è che le mie giornate siano così piene di impegni e così saltellando da un sito ad un altro mi è capitato questo articolo dell’Huffington Post in cui vengono elencate le 15 cose che le persone felici farebbero in maniera diversa dagli altri poveri mortali. E no, “trombare come ricci” non c’è (e già questo in effetti non depone molto a favore di questo articolo). Ma neanche, che so, saper scegliere il Gratta & Vinci vincente  oppure ubriacarsi senza avere poi mal di testa e senso di vomito. Secondo questo articolo i sintomi della felicità sarebbero ben altri. La felicità è una pistola fumante cantava John, (proprio lui, ironia della sorte): forse voleva dire che è pericoloso essere felici, o forse intendeva che la felicità colpisce nel segno, non lascia indifferenti. Se c’è si vede e forse è inutile star lì a cercarne le tracce.

Le persone felici sono consapevoli di ciò che le rende felici e di cosa no, e impostano la propria vita di conseguenza.

Che sarebbe un po’ come dire: è meglio andare in Ferrari decapottabile in una giornata di sole piuttosto che in un autobus affollato in un giorno di pioggia. Certo, sapere cosa rende felici è un primo passo importante, ma non è mica detta che il solo sapere cosa ci rende felici ce la fa anche essere. O no? (a me ‘sta cosa già me sembra una mezza stronzata)

Le persone felici imparano dai propri errori e dalle difficoltà che superano.

Mai più le mani sul fuoco, le dita nella presa della corrente, i concerti di musica classica quando si ha sonno e la frittata con le cipolle per cena. E poi? Basta questo per essere poi felici?

Le persone felici non badano a quello che gli altri pensano di loro.

Non ti curar di lor, ma guarda e passa. Sempre detto! Ad esempio, io e il mio amico Dario mica badavamo a quello che pensava di noi quella di fisica. A lui però lo seccò ed io mi salvai per miracolo. Naaaa, mica basta questo per essere felici.

Le persone felici sono grate per quello che hanno.

Sì, è probabile che le persone felici siano grate. Ma qui la felicità è lo scopo, il fine non l’inizio della storia. Allora chiediamoci, è vero anche il contrario? Tutte le persone grate sono felici?

Le persone felici non provano ad accontentare tutti.

Sarà per questo che non sono poi così felice? Ma poi va be’, mica vorrei accontentare tutti, tutti. La maggior parte però sì, dai!

Le persone felici non si preoccupano delle cose che sono al di fuori del proprio controllo.

Infatti. Ad esempio, che il cielo ci cada sulla testa, mica possiamo fermarlo. I Genesis non si rimetteranno più insieme ed è altamente improbabile che Lotito venda la Lazio a un miliardario sfacciatamente ricco. Lo so che sono cose fuori dal mio controllo. E allora com’è che non sono mica tanto felice lo stesso?

Le persone felici sanno come liberarsi dalla rabbia.

Da che se ne deduce che anche le persone felici si arrabbiano. Forse come le formiche, nel loro piccolo. Be’, dai almeno questa numero 7 è consolante.

Le persone felici sanno di non essere il centro dell’universo.

Va be’, proprio il centro no. Diciamo allora un quartiere residenziale ben collegato e pieno di verde?

Le persone felici non fanno le vittime.

Certo. Ma non fare le vittime son bravi tutti (o quasi): il problema è che a volte si diventa carnefici. E allora lì sì che nascono i problemi.

Le persone felici si circondano di persone positive.

Gran bei paraculi insomma, questi felicioni! E con gli amici sfigati che ne facciamo? Con quelli noiosi? Li buttiamo tutti al mare?

Le persone felici hanno uno stile di vita sano.

Niente sesso, droga e Rock’n roll? Sicuri, sicuri? Perché io, soprattutto dopo aver visto l’ultimo concerto dei Rolling Stones a giugno, qualche piccolo dubbio ce l’avrei.

Le persone felici non sono così ossessionate dal guadagno da dimenticarsi di vivere.

Certo “siamo una famiglia povera, ma onesta” e poi “il denaro non porta la felicità”. Figuriamoci la miseria.

Le persone felici non rimuginano sul passato.

Qui concordo. Infatti mica sto qui a rimuginare che ad esempio a giugno prossimo saranno trent’anni dalla maturità. I vent’anni di matrimonio quasi non li abbiamo festeggiati. E a maggio scorso i festeggiamenti per i quarant’anni dal primo scudetto della Lazio è stato giusto un caso. Ah dite che rimugino?

Le persone felici non perdono tempo a confrontarsi con le altre persone.

Insomma, sotto sotto, anche ‘sti felicetti so’ un po’ stronzi. E dai, ammettiamolo. Così allora so’ boni tutti!

Le persone felici sono propositive.

Ma per questo anche gli sfigati. Anche i scassaminchioni. Sono propositive le suocere impiccione, i colleghi d’ufficio troppo zelanti, i vicini di casa che ti dicono come e quando buttare la mondezza. No, la propositività non mi sembra di per sé un sintomo automatico di felicità, soprattutto per chi subisce queste proposte.

Alla fine del discorso penso che tutto sommato, non abbia poi tanto torto il caro vecchio Charlie Browne, quando in una famosa vignetta, si chiedeva…ma se provassimo tutti quanti ad essere felici, così, senza un motivo vero e proprio?