“Nessuno si senta escluso”
Leggendo i commenti all’ultimo post mi accorgo che effettivamente c’è un qualcosa ancora di non detto. La nostra parte nella Storia – non a caso scritta così – può essere più o meno rilevante. Possiamo essere comprimari o protagonisti, possiamo rubare la scena per un po’ o rimanere sempre sullo sfondo, ma niente e nessuno può eliminare il dato di fatto che noi ne facciamo parte.
Per questo mentre i grandi protagonisti decidevano i destini loro, nostri e di tutto il cucuzzaro, noi eravamo lì a svolgere il filo delle nostre storie. Senza dubbio poco appariscenti, frivole, con effetti impercettibili per altri, ma noi c’eravamo, con la nostra vita da vivere, con i dolori e le gioie, le noie e gli entusiasmi. Con quel pezzetto di storia che un domani possiamo raccontare o semplicemente ricordare mentre ripensiamo alla Storia più ampia. E per noi quel pezzetto è fondamentale!
Perché in fondo, come già ho raccontato altrove, è vero come disse un mio saggio amico, che la storia del mondo va avanti grazie alle singole storie degli uomini. E per questo, volenti o nolenti, grandi o piccoli, il nostro piccolo pezzetto, come fosse una tessera di un puzzle, sta lì e guardando l’insieme, non poteva non esserci. Può essere bello o brutto, ma visto a ritroso non possiamo non ammettere che quello è il suo posto e nessun altro avrebbe potuto prenderlo.
Poi certo possiamo divertirci a immaginare ciò che sarebbe potuto essere, nella Storia come nella nostra storia: se Baggio avesse segnato quel rigore, se le Brigate Rosse avessero avuto un sussulto di lucidità, se Kennedy non fosse andato a Dallas, se un cecchino qualunque avesse fatto fuori Osama. E se invece io quel giorno, se invece avessi detto, se forse fossi andato, se lei avesse…Ma come dicono anche i proverbi, la storia non si fa con i se e con i ma. Poteva andare diversamente? Poteva avere altri sviluppi? Certo che sì. Ma è andata così e ora che il quadro è completato ed ogni tessera del puzzle ha il suo posto ben preciso possiamo dire di esserci stato.
Ma c’è un’altra considerazione collegata a questa. Il bello infatti è che questo quadro non è ancora finito. Che le tessere del puzzle possono ancora essere aggiunte. Non possiamo cambiare nulla della Storia e della storia. Ma la Storia e la storia da oggi in avanti dipende anche da noi.
Spesso ci facciamo trascinare dagli eventi, da quella catena infinita di cause ed effetti: noi che abbiamo la possibilità di scegliere praticamente qualsiasi cosa, che possiamo decidere di essere o di diventare qualsiasi cosa, spesso ci lasciamo condizionare dalla successione delle cose. Ma non è così, non è così! Se non è ancora successo, allora possiamo cambiarlo! Quello che avevamo deciso, quello che avevamo scelto, quello per cui avevamo lottato, ci eravamo impegnati, avevamo speso tempo e fatica. Ma anche quello che altri avevano deciso per noi, quello che le circostanze sembravano imporci, quello che il buon senso ci portava a scegliere. Tutto, tutto! Questo è il bello della Storia. E della nostra storia. Non esistono registi occulti, siamo noi i responsabili di quello che succede.
E così può anche darsi che sbagliamo. Può anche darsi che abbiamo torto ed è possibile che in questo modo stiamo commettendo il più grande sbaglio della nostra vita. Sicuramente però abbiamo ragione nel nostro diritto di avere torto. Nel nostro diritto di scegliere di cambiare. Perché se non è ancora successo, possiamo ancora cambiarlo.
Al di là di ogni considerazione politica, questo secondo me significa credere ancora oggi, che una rivoluzione è possibile.
Credo che tutto sia possibile, basta crederlo e volerlo…..è questo che oggi manca!
Buona domenica!
Troppo rimbambita oggi, ma arrivo. Bel post Romolo.
La tua teoria e affascinante e la condivido in parte. Nulla succede senza che noi abbiamo dato il nostro contributo, sia pure inconsapevolmente. Ogni singola persona contribuisce al crearsi di uno stato, così come ogni granello di terra, insignificante se preso singolarmente, insieme ad altri forma una montagna. che però frana se non è tenuta stretta dalle radici. Qui dissento, perche a me pare che così come sta franando l’Italia fisica sotto la furia degli elementi perché non c’è più niente che la tenga insieme; allo stesso modo sta franando l’Italia politica, perché siamo diventati tutti meno disposti a collaborare e pensiamo solo a noi stessi, alle nostre storie, ciascun per sé e degli altri chi se ne frega, basta che stia bene io… in poche parole manca la volontà. E poi siamo narcotraffico dal progresso. Ma questo è un discorso troppo lungo.
Non è Narcotraffico, narcotizzati
Siamo d’accordo. Se l’Italia sta franando è colpa dei politici sicuramente. Ma nessuno di noi può sentirsi escluso da questa vicenda. In somma, seppur piccola, un pezzetto di colpa è puro nostro!
Certamente, l’ho detto infatti, noi tendiamo a delegare e a fregarcene, poi andiamo in TV a lamentarci
E poi siamo gli eterni ottimisti convinti che prima o poi verrà qualcuno a tranci d’impaccio… è la sindrome di “arrivano i nostri” all’americana.
E infatti siamo sempre pronti ad andare dietro all’uomo della provvidenza….dal mascellone di Predappio, al Burlesquoni di turno. Adesso perfino un comico!
Ci sarebbe da discuterne fino a tardi, ecco un’altra nostra pecca, a parole siamo bravissimi, non ci batte nessuno… da qui il successo di Burlesquoni (ah ah ah).
“Non esistono registi occulti, siamo noi i responsabili di quello che succede.”
Vero/non vero.
E’ bello parlare della Storia.
Ma, lo sai, la Storia è scritta ed è scritta SEMPRE dopo!
……….. forse arriverà il giorno in cui si scriverà che la Storia va avanti sola per suo conto – un altro sconto sull’essere antropocentrici.
No, la storia va avanti con le nostre storie, quella già scritta e quella da scrivere. Ognuno ha il suo posto, ognuno contribuisce a modo suo, questo volevo dire
Sì. tu volevi dire che ognuno ha il suo posto ed ognuno contribuisce.
Io invece mettevo un dubbio. Solo un dubbio. 🙂 Niente di più e se anche fosse non cambierebbe niente nella nostra vita che comunque va vissuta. Punti di vista.