Ancora una volta sull’amore

Sono sempre dell’idea che “ti amo significa voglio che tu sia come sei” sia la migliore, la più bella, la più sofferta, la più autentica definizione dell’amore. Il fatto che l’abbia detta un vescovo del IV secolo, che oggi probabilmente definiremmo extracomunitario, non credo sia un elemento decisivo. O forse sì. Ma non divaghiamo.

E’ vero, se ti amo ti voglio così come sei. Ma è anche vero che si diventa quello che si è. Il bambino è una serie di potenzialità, è un insieme di ipotesi che si realizzeranno e faranno sì che quell’esserino paffutello diventerà un galantuomo o un malandrino. Non è detto quindi che una persona sia in un modo e resti tale per tutta la vita.

E qui entra in gioco la solita diatriba fra chi vuole qualcosa, rischia e si mette in gioco per averla e chi si accontenta. Tra chi vive la vita accontentandosi di quello che arriva senza aspettarsi nulla e chi si impegna ogni giorno per cercare di cambiare le cose. Ma chi ama non può accontentarsi. E’ vero che nell’amore non c’è pretesa, non può esserci. Ma non può esserci nemmeno l’accettazione acritica dell’esistente. Se ti amo, voglio te per quello che sei, ma soprattutto voglio il meglio di te. E lo voglio perché voglio il meglio per te. Per questo non posso accontentarmi.

E mi aspetterò che tu ce la metta tutta o che almeno ci provi fino in fondo a tirar fuori questo meglio. E rischierò di rimanere deluso. Rischierò le incomprensioni, le litigate, i vaffanculo. Ma non posso accontentarmi. Non se ti amo davvero. Poi sarà quel che sarà. Ma se ti amo davvero, per me ma anche per te, non mi accontenterò di nulla di meno della favola.

10 thoughts on “Ancora una volta sull’amore

  1. …e qui parte l’applauso! E’ che “ti amo” è una parola inflazionata, come certi “ti voglio bene”.
    Chi ama non si accontenta, è doveroso non accontentarsi… ma c’è ancora chi ama?
    Ho incontrato molte persone che si amano e molte altre che non amano neppure se stesse…e poi…poche anime luminose che amano davvero… e, come dici tu, non si accontentano, vogliono e danno il meglio, per loro stessi e per l’amata/o.

  2. Ah, Laura: amare se stessi, una delle sfide più grandi e anche: “C’è ancora chi ama?”
    La domanda è legittima. In giro vedo poche coppie che trasudano amore, molte si accontentano dello stereotipo e di un modello sociale.
    Ovviamente, l’importante è essere sereni nelle scelte che si compiono ma, visto dall’esterno, è bello vedere e osservare gli amori veri, destinati a realizzarsi da sempre e, magari, per sempre.

  3. Se amo qualcuno veramente e non mi ricordo più cosa significa, non pretendo di cambiarlo, perchè se mi ha attratta cìè qualcosa in lui che mi piace così com’è. Il punto caro Romolo è il tempo che inclemente passa e mette in evidenza i difetti e le mancanze nei ns, confronti. Ciò che qulahce anno prima adoravamo di lui/lei, oggi ci è insopportabile e ci chiediamo perchè mai e poi mai ci siamo messi con una persona del genere. Cambiare le cose non è cambiare le persone, è molto di più: è voler lobotomizzare(uso un verbo forte apposta) gli altri e privarli della loro personalità. Se amo sopporto tutto quanto? Nooooo, non sarebbe vero amore, ma sacrificio totale. Se non sopporto allora vuol dire che non lo amo? no…..ma allora dove sta il vero,unico, solo e certo AMORE? Nel mezzo come sempre, ma noi sappiamo che la curva dell’acme poi scende al massimo entro i due anni. Che noi abbiamo provato a limare i ns difetti e a farli combaciare con i suoi, che ce l’abbiamo messa tutta oppure no! Le favole son favole ragazzi: dovremmo averlo imparato! Bel post, complimenti Romolo!

  4. Due paroline all’apparenza così piccole ma infinitamente grandi nel loro significato. Si, perché amare, davvero, significa lasciare libera l’altra persona di essere ciò che è nella sua completezza, come dici giustamente tu. È un po’ la diatriba “ti amo perché ho bisogno di te o ho bisogno di te perché ti amo”. L’amore è per antonomasia puro, libero, inafferrabile. Trovo sia come una sorta di collegamente ombelicale, per cui se la persona che ami è felice, gioisci con lei e se soffre soffri anche tu.
    Quando è sincero, quando si mantiene l’impegno di quelle due paroline, è l’emozione più potente che ci sia.

  5. Voler essere migliori non so se può essere una volontà da delegare a chi ci ama. Il migliorarsi è un fatto così personale che forse nemmeno l’amore di qualcuno può intervenire. Certo è che spesso si cambia per amore e non sempre in meglio. In tal senso penso che un cambiamento che avviene grazie o a causa di un condizionamento esterno non so se è destinato a durare. Non lo so. Un amore può farci crescere, ma dipende da dinamiche che ci riguardano in prima persona, non dipende da altre persone, non so se riesco a spiegarmi. Io la penso un po ‘ così. E forse è per questo che in amore non si può pretendere nulla da nessuno, nemmeno il bene dell’altro, se questo Bene non dipende direttamente da noi. In amore, mi sa che ci si limita a dare e a godere di ciò che riceviamo. E questo,forse, è tutto, e non è poco.

  6. amare significa accettare l’altro così com’è e non pretendere di cambiarlo a tutti i costi per adeguarlo al nostro ideale o a quello che noi vorremmo fosse. Sta a noi decidere se le differenze sono tali per cui la storia non può effettivamente funzionare. Sta a l’altro capire che non può imporci tutti gli aspetti di sé, compresi quelli peggiori, e deve fare uno sforzo per venirci incontro. E in ogni caso il rispetto e le concessioni devono sempre essere reciproci.

  7. L’amore a lungo termine per me è crescere insieme, avendo voglia di giocarsi sempre perché la coppia funzioni. Non so se si debba cambiare o desiderare che l’altro cambi, ma la volontà di venirsi sempre incontro è imprescindibile.

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