Alle soglie dell’autunno, ma con una temperatura che fa pensare più alla crema solare che alle castagne, non vi sarà mica passata la voglia di leggere? Ambè! Passati i fatidici 23 giorni, ecco che si rimette in azione il vostro umile (quanto inutile) dispensatore di consigli di lettura (ovviamente non richiesti).
Oggi però vi propongo una variazione sul tema. Vi ho sempre suggerito due titoli, uno di un tipo ed uno di un altro, uno più serio, più corposo, da centellinare come un bel rosso ad alta gradazione ed uno più frizzantino, un bianco da tracannare tutto d’un fiato, con orgiastico entusiasmo. Oggi aumento la dose, ma rimango sullo stessa riva del fiume, (anche se non so bene quale). E’ un po’ l’uno e un po’ l’altro. I titoli sono tre, ma in realtà è come se fosse uno, perché è una trilogia.
Sono tre romanzi autonomi, che potreste leggere separatamente, ma che non riuscirete a farlo, perché una volta iniziato il primo, andare avanti nelle storie diventerà una specie di bisogno fisico. L’autore è lo scozzese Peter May e parliamo della cosiddetta trilogia di Lewis: L’isola dei cacciatori di uccelli, L’uomo di Lewis, L’uomo degli scacchi.
Tre storie autonome, ma collegate l’una all’altra, con lo stesso protagonista e la stessa ambientazione: le isole Ebridi. Una metafora della frontiera, il mondo alla fine del mondo, citando un altro autore che meriterebbe di stare in questa rubrica (ed in ogni biblioteca). Queste isole a nord della Scozia mi hanno sempre affascinato, proprio per la loro collocazione estrema, al confine con l’ignoto. E proprio in queste terre estreme si svolgono tutte e tre le storie: un po’ gialle, un po’ poliziesche, con tuffi in una passato mai dimenticato, con storie d’amore e d’amicizia lunghe decenni, con colpi di scena improvvisi e inaspettati. Storie che non potrebbero essere ambientate altrove, perché sono totalmente immerse nei luoghi in cui si svolgono.
Fra le tre, dovessi fare una classifica, la seconda storia è quella più particolare, ma tutte e tre sono davvero belle. Una lettura davvero coinvolgente ed insieme un consiglio di viaggio, perché al termine, state sicuri, vi verrà voglia di prendere un volo per le Ebridi.
I consigli non richiesti vi danno appuntamento al 12 ottobre. Buona lettura!
L’autore da te indirettamente citato non manca, nella mia biblioteca, è uno di quelli di cui, letto uno, ho “dovuto” comprare un bel numero di suoi libri (non ancora tutti ma si rimedierà). La trilogia di cui parli non la conosco, ma si rimedierà anche a questo. Tra i viaggi, ce n’è uno che ha la precedenza. Poi… chissà… mi manca così tanto, viaggiare!
Buona giornata!
Alexandra
Consiglio ben accetto. Mi piace l’ambientazione, il genere e anche la trilogia.
Consigliare libri a me è come offrirmi un pezzo di torta Sacher, accetto con entusiasmo. Già segnati negli acquisti. L’ambientazione poi mi ispira moltissimo. Sai che mi viene da pensare a proposito delle Ebridi? Ad un ultimo paradiso dove niente del caos che ci circonda possa arrivare …
Ciao Giac, ben ritrovato.
I libri che consigli li leggo con piacere, generalmente i tuoi gusti vanno a braccetto con i miei. Non ti ringrazierò mai abbastanza per avermi consigliato “l’isola del cacciatore di uccelli”, che sto leggendo in questi giorni. Splendido libro, scritto in maniera eccelsa, storia coinvolgente. Grazie!!!
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