Mi veniva in mente l’altro giorno quando, uscito dalla pontina, ho visto una ragazza, con uno zaino in spalla più grande di lei, che faceva l’autostop. Noi tra cani, bambini, bagagli non avremmo avuto neanche posti in piedi in macchina, ma mi chiedevo: quanti anni sono che non vedevo più qualcuno fare l’autostop?
Io un paio di volte quando ero gggiovine l’ho fatto. Ma soprattutto un sacco di volte mi capitava di dare passaggi a chi lo faceva. Perché ora non più? Non è che negli anni 70 o 80 non ci fosse brutta gente in giro. Non è che non capitassero tragedie orrende. però, non c’è niente da fare, c’era più fiducia in giro.
Ma non è necessario essere coraggiosi per fermarsi a soccorrere una ragazza aggredita che sta bruciando viva. Come non è necessario essere eroi per salvare un bambino caduto da un barcone che sta affondando in mare. Non c’è bisogno di eroi o di martiri. Non abbiamo necessità di atti di coraggio fuori dal normale. Basterebbe lasciare aperta una porta, dare una possibilità.
In fondo non sarebbe troppo complicato. Come quei motociclisti che vanno sempre da soli, che non portano dietro nessuno, eppure hanno nel bauletto un altro casco. Ecco, sarebbe sufficiente quello: avere un casco di riserva. Un po’ come avere una birra in più in frigo. Non è che dobbiamo fare chissà cosa. Dobbiamo lasciare aperta una possibilità. Io, noi, tutti. E magari, pian piano, ricominceremo anche a fare l’autostop.
Non ho mai fatto l’autostop. E non guido una moto (e questo significa, ovvio, che non ho un casco di riserva).
Ma l’indifferenza, per quanto una delle malattie mortali di questi anni, cerco di non portarmela dietro.
Non ho il coraggio di fare l’autostop perché non mi fido del prossimo però è vero: un tempo la gente era più fiduciosa. Se vedessi una ragazza in difficoltà chiamerei la polizia, non so se mi fermerei col buio e tutto a soccorrerla, son sincera. Chiamerei certamente qualcuno.
E magari, pian piano, ricominciare a fidarsi dell’umanità, aprendosi all’altro.
neanche per un attimo qualcuno pensa che potrebbe essere nostra figlia, nostra sorella … l’indifferenza e’ il cancro della terra, difficile estirparlo 😞
Io non ho mai visto nessuno fare l’autostop, solo nei film… Ammetto che se dovessi farlo avrei paura, ma il coraggio di aiutare qualcuno forse lo avrei, non posso voltarmi dall’altra parte… e poi per aiutare basta poco, non è necessario fare gli eroi 😉
Sono d’accordo. E poi hai messo la mia frase preferita come foto! 😀
guarda, ci pensavo l’altro giorno legegndo su una guida di una isola greca dove è “ancora molto in voga” (dice proprio così). le mie vacanze (e non solo) fino ai 30 anni, circa, sono state un continuo autostop, e ho pensato (con un po’ di malinconia), mi dispiace pensare che i nostri figli non avranno la stessa opportunità. da parte nostra, però, c’è il grande compito di non mollare. sottoscrivo.
C’era più fiducia.
Ho fatto l’autostopo da ragazza quando gli autobus facevano scipero e non ho mai avuto problemi, ho dato passaggi a chi lo facevo quando finalmente avevo la mia auto, oggi do passaggi ai studenti che incontro sulla statale perchè qui il servizio bus è una vera schifezza e spesso sono costretti ad andare a piedi. Ma sinceramente non lo do più a chiunque, un paio di storie brutte brutte, non capitate a me ma a due mie amiche, ormai mi hanno convinto che non può essere…egoista? Pazienza, ma la mia vita vale…