Buongiorno lettori e bentornati alla vita di tutti i giorni! Finite le vacanze? Spero per voi di no, ma soprattutto spero non vi sia finita la voglia di leggere, perché cosa c’è di meglio di un bel libro per evadere dalle incombenze quotidiane?
I consigli di lettura di oggi hanno un origine geografica ben definita, avendo in comune la nazione in cui si svolgono le storie che vengono raccontate. Parliamo dell’Argentina, nazione a me particolarmente cara, per legami familiari (e per una questione calcisticamente cromatica!). Ma se il luogo e le vicende raccontate sono le stesse, per il resto i due libri non potrebbero essere più diversi. Com’è ormai tradizione di questa rubrica del blog, un libro profondo, corposo, sanguigno come una bistecca (o forse meglio, come un tocco di asado) ed uno più leggero, sulle ali della fantasia, metaforico come un antipasto di pesce crudo.
Il primo romanzo che vi consiglio si intitola Mapuche ed è di Caryl Ferey: una storia molto cruda, violenta, che non lascia nulla all’immaginazione sugli orrori perpetrati dalla dittatura di Vileda e compagni (o sarebbe meglio dire, camerati), ma soprattutto sugli effetti che ancora oggi determinano. Perché in realtà i fatti raccontati risalgono al giorno d’oggi, trentanni dopo quegli orrori, che sono però ancora vivi nelle menti, nei corpi, nei destini dei sopravvissuti. Una storia che non vi darà un attimo di respiro e che vi rapirà (mai termine fu più azzeccato) dalla prima all’ultima pagina.
L’altro romanzo è Kamchatka di Marcelo Figueras, che invece è ambientata durante i primi giorni della dittatura, quando questa non ha ancora svelato il suo volto più terribile e lo fa con gli occhi di un bambino di dieci anni che in modo inconsapevole racconta le vicende della sua famiglia. Con la soavità e l’ingenuità (che non significa non capire le cose, ma saperle interpretare in maniera semplice, pulita, senza sovrastrutture) tipica dei bambini. Un libro ironico nella sua drammaticità, che vi farà ridere e piangere insieme e vi porterà nella famosa e fantasiosa terra della Kamchatka del Risiko.
Come dicevo quindi al di là del luogo non ha quasi null’altro in comune. Anzi, un’altra cosa ce l’hanno: sono due gran bei libri. Come modestamente tutti quelli che vi consiglio. Ma se no che ve li consiglierei a fare?
Buona lettura!
Sai che ho ritardato l’acquisto de “Il Figlio” (mi ricordo ancora il tuo consiglio) per “Il Potere del cane” di Winslow. Avevo bisogno di corrieri della droga, messico, bruttura, cattiveria e sporcizia.
Io sto aspettando con ansia che lo facciano uscire nel formato kindle! Hai letto L’inverno di Frankie Machine? Straordinario! Ma sono sicuro che anche Mapuche ti piacerebbe molto.
Ah, no… io sono andato sul classico. Avevo abbastanza spazio per terra ehehe. L’inverno di F.Machine? No, mai letto. Di cosa tratta?
Tu dici? Se non è un mattonazzo si può vedere…
Sempre Winslow e parla esattamente di quello che dicevi prima!
Ah, sotto pseudonimo?!
Ops… scusa… sono rincoglionito… hahahah… era tutto il titolo! 😀
🙂
Il secondo l’ho letto e mi è piaciuto da matti, il primo a questo punto deve essere mio! 😀
Bei suggerimenti, grazie!
Se non l’hai visto ti consiglio anche il film fatto su Kamchatka, è argentino, c’è Ricardo Darin, uno dei miei attori preferiti, ed è molto bello 😊
Il secondo mi ha incuriosito, mi sa che seguirò il tuo consiglio. Poi ti dirò.
(Ferie? Perché metti il coltello nella piaga? Eh? 😊)
^_^