Avete mai provato a mangiare con le orecchie?

Qualcuno dice che si mangia prima di tutto con gli occhi: se un piatto è ben guarnito, se le pietanze hanno un aspetto invitante ed appetitoso sicuramente mangeremo con più gusto. Il sapore di quello che si mangia però lo si coglie con l’olfatto: in effetti quando siamo raffreddati ogni cosa perde sapore, che sia pasta, carne o dolce, ci sembra di mangiare la stessa cosa. Anche la sensazione tattile è importante: una cosa morbida oppure croccante, il caldo di una minestra, il freddo di un gelato. E poi ovviamente c’è il gusto, che comprende e raccoglie tutti i dati che vengono dagli altri sensi.

L’unico che rimane escluso è l’udito. Eppure l’orecchio non è  certo da meno degli altri. Se ci pensate è semplicemente fantastico, riesce a percepire suoni, melodie, rumori, semplici vibrazioni, echi lontani. Ci fa orientare in un luogo buio, ci diletta con musiche e canti, facendoci cogliere sfumature ed accordi sublimi. Fra tutti quanti io penso sia il top, il numero uno, il più importante. Ma nessuno avrebbe mai la malsana idea di utilizzarlo per mangiare. Nessuno! E nessuno sano di mente pensa che questo sia una limitazione, sia un difetto dell’orecchio. Perché tutti sappiamo che per quanto sia perfetto, per quante capacità abbia, quella cosa lì non è proprio capace di farla.

E perché invece continuiamo a tentare di ragionare con il cuore?

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17 thoughts on “Avete mai provato a mangiare con le orecchie?

  1. Credo che semmai troppo spesso lo si sottovaluti il cuore (o chiamalo istinto, se vuoi) e si sopravvaluti il cervello. Mi preoccupano di più le persone che tentano di ragionare con parti molto più basse (i piedi, dico, eh! ma non solo…) 🙂

  2. Ma sei proprio sicuro che non si inizi a mangiare anche con l’udito? Lo sfrigolare delicato di due uova, lo scoppiettare dei popcorn, il gorgoglìo della moka sul fuoco, quando hai ancora il sonno che sigilla le palpebre, non sono forse un preludio al pasto?
    Sul resto non ho risposte valide, cuore e cervello da me sono sempre in lite.

  3. Caro Giac, se tu fossi nei miei panni ora, in questo preciso momento, mangeresti anche con le orecchie. Ho davanti a me un sontuoso crème caramel che sguazza nel caramello. L’ ho preparato ieri e dopo una notte in frigo, troneggia sul tavolo come un sultano attorniato dai sudditi. Me lo sto mangiando con gli occhi, il suo colore giallo ambrato… col naso, l’aroma della vaniglia unita a quello del caramello…col tatto, la giusta consistenza saggiata con un dito… col gusto, e ti pareva che restavo solo a guardarlo? E qui entra in gioco l’udito, infatti l’insieme di tutte queste sensazioni produce una melodia celestiale, angeli che cantano, e violini che suonano e pianoforti e trombe e chitarre! Converrai con me che davanti ad un capolavoro culinario tutti e cinque i sensi si mettono d’accordo. Impressione? Misteriosa alchimia? Non saprei…nel dubbio ne mangio un’altra porzione, così ci insomma su.

  4. Se osi insinuare che non sono sana di mente per quello che ho scritto, dirò a tutti che hai intenzione di fare un viaggetto a Casablanca e di assumere il nome di Moana

  5. Via, siamo seri! Ragionare col cuore? È troppo pericoloso, richiede impegno e coraggio, voglia di rischiare e di darsi. Molto meglio la ragione, il calcolo, la prudenza, l’indifferenza, l’indifferenza. E ci metto anche la supponenza. E se ti viene in mente qualche altra “enza” mettila pure.

  6. suzieq11 hai descritto qualcosa di assolutamente “divino”! L’orecchio è soddisfatto, anche se il creme caramel lo hai introdotto dalla bocca, il delicato suono del suo sciogliersi è passato dalle papille al timpano producendo note meravigliose. Anche Moana continuerebbe ad usare il cuore! Ciao, Romolo, sei rimasto in minoranza … come dice fulvialuna1 il core è core … maddai che lo sai! ❤ ❤ ❤

  7. Alcuni studi dimostrerebbero che, sebbene il cervello controlli anche le emozioni – che paradosso, eh? – quando ne viviamo una forte anche il cuore rimane coinvolto; sulle orecchie direi che non avevo mai considerato il dramma della sua scarsa partecipazione al pasto. Dico “scarsa” perché mi associo al commento di lamelasbacata, anche l’udito ha qualcosa da fare in quei momenti; ma effettivamente si tratta di un lavoro piuttosto marginale.

  8. Ehhhh! … l’avevo visto … il punto! 😀 E non ho dubbi che tu usi il cuore! 😉 E’ sull’ orecchio che non so … >:D >:D >:D suzieq11 l’indifferenza è fondamentale eh!? L’hai scritta due volte! Ha, ha, ha, ha 😀 Nonostante tutto … anche tu usi il cuore ❤ ❤ ❤

  9. Mi piace come inizia il post e come l’hai buttato giù, Giacani. Meno minchione del solito, se posso dire… ma io mi nutro con le orecchie. L’hai accennato, messo in mezzo ad attività “normali” per l’orecchio. Ma io mi nutro con le orecchie: sento musica e mi sazio. Forse non lo stomaco, ma l’anima. Mi basta, a volte.

  10. Io sottoscrivo pari pari le parole della mia cara Mela.
    Il mio cuore e la mia testa sono sempre in conflitto. Ma ora ho capito che se il cuore lo sa, la testa può dire ciò che vuole.

  11. Ciao Romolo, capisco il punto di vista più filosofico di ciò che hai scritto. Ma volevo farti sapere che per gli esperti degli alimenti, il suono prodotto dagli alimenti mentre vengono masticati è molto importante. Esiste l’esaminazione delle caratteristiche di alcuni alimenti in certe situazioni, chiamata Analisi Sensoriale in cui non può mancare anche l’udito. Ovviamente per chi non lavora nel settore, probabilmente non ci fa nemmeno caso, ma voglio riportarti alla mente il suono vivace di una patatina da un sacchetto appena aperto o il suono cupo di un cracker spezzato fra i denti oppure ancora il suono riprodotto dallo sgranocchiare una carota.
    Un saluto. 😉

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