E’ arrivata la primavera! Le giornate si allungano, le allergie impazzano e la mattina per alzarmi dal letto ci vogliono le cannonate. Però, seppure Morfeo ci vorrebbe ancora avvinghiati al cuscino sotto le lenzuola, c’è sempre un buon motivo per alzarsi. Per esempio la voglia di continuare il libro lasciato a metà la sera prima!
Sarà questo clima che volge al bello, sarà che la vita di tutti i giorni non ci fa mancare guai e rotture varie, per questa volta, contravvenendo la tradizione, vi suggerisco due libri abbastanza leggeri. Due letture spensierate, ma non per questo meno coinvolgenti e stimolanti.
Il primo consiglio va al primo volume della saga della famiglia Lavette “Il vento di San Francisco” di Howard Fast. Uno scrittore con una storia travagliata, autore di moltissimi romanzi da cui furono tratti anche kolossal cinematografici (su tutti Spartacus con K. Douglas), ma caduto in disgrazia per le sue idee comuniste. L’America maccartista non perdonava certe simpatie e così di lui si persero le tracce. Gran peccato, perché ad esempio la storia di questa famiglia di emigrati italo francesi è invece un vero gioiello. In italiano sono stati tradotti per il momento solo i primi due capitoli, ma spero proprio che a breve rendano disponibili anche gli altri.
Sulla storia non mi dilungo: attraverso i personaggi si rivive l’America di inizio 900, la prima guerra mondiale, fino al crollo di Wall Street. Grandi successi e clamorose sconfitte, l’ascesa inarrestabile di immigrati italiani, cinesi, ebrei che dal nulla costruiscono un impero finanziario e lo vedono poi crollare altrettanto repentinamente. Senza però arrendersi mai, anzi gettando le basi per un nuovo riscatto.
Il secondo suggerimento è per “Il matrimonio di mio fratello” di Enrico Brizzi. Di questo autore avevo letto anni fa “Jack Frusciante è uscito dal gruppo” e mi era piaciuto. Questo nuovo romanzo è più maturo e ben articolato. Attraverso il racconto del protagonista si rivivono gli ultimi 40 anni di storia italiana: mi sono ritrovato nelle vicende adolescenziali degli anni 80, anche se Bologna (dov’è ambientato) non è Roma, ma certe dinamiche sono assolutamente le stesse. E poi lungo le storie familiari intrecciate a tangentopoli e all’ascesa burlesconiana, si rivivono fatti, situazioni, circostanze che abbiamo passato in questi anni.
La storia di questo fratello citato nel titolo, con i suoi eccessi, le sue vittorie e le rovinose cadute, fa da filo conduttore per raccontare l’Italia a cavallo del nuovo secolo fino ai giorni nostri (molto divertente e assolutamente condivisibile l’effetto Facebook, che nel bene e nel male ha cambiato radicalmente usi e costumi di moltissime persone, anche le più insospettabili). Il finale è quello che tutti si aspettano, ma nonostante questo non è scontato e lascia comunque la voglia di continuare a seguire la storia dei protagonisti. Per far questo però bisognerà aspettare che passi qualche anno!
Buona lettura!
Grazie del consiglio, sempre bello leggere nuove recensioni. Ciao,65Luna
Sì
Ma poi è la San Francisco di inizio 900!
Ma il primo è ambientato a San Francisco?
Lo voglio 😀
Certo, immagino, però a quanto ho potuto capire è una città speciale che (tra l’altro) si ricostruisce ogni volta senza tradire mai il suo passato e terremoti a parte, in qualche modo ricostruisce dalle sue fondamenta. Questa è la sensazione anche dai documentari che ho visto, da quello che dicono le persone… così, a pelle. Mi affascina in maniera incredibile
Interessanti suggerimenti. Me li segno per le letture delle prossime vacanze. 🙂
E io come sempre, prendo nota! Grazie