La forza del fare

La santità di una persona si misura dallo spessore delle sue attese (Don Tonino Bello)

Come qualcuno aveva intuito leggendo l’ultimo post, c’era qualcosa che bolliva in pentola. Effettivamente mi si è presentata l’occasione per un viaggio ermeneutico più originale del solito, un viaggio verso lidi sconosciuti, che mai avrei pensato di intraprendere. Non è la prima e non sarà l’ultima volta che parlo di politica sul blog (c’è addirittura una sezione specifica per i viaggi politici). Di solito però ne parlo mantenendo quel tono minchione apparentemente leggero, che evita lo sbadiglio compulsivo a miei occasionali lettori. Stavolta però devo per forza fare la persona seria.

Mi presenterò alle prossime elezioni per la Regione Lazio, nella lista civica, Centro Solidale per Zingaretti. Mi fa una certa impressione scriverlo. Fino ad oggi mi sono tenuto lontano dalla politica attiva, considerandola poco meno peggio della peste bubbonica. Non penso sia la crisi dei 50 anni (ormai ne ho 51), né la ritrovata fiducia nei partiti. Piuttosto a farmi cambiare idea è stato il mio amico Amedeo Piva, un uomo per bene, come pochi ancora ce ne sono. E’ stato un progetto politico lontano dai partiti, che nel solco del lavoro fatto da Zingaretti in questi cinque anni, vuole coinvolgere il volontariato, le associazioni, la società civile, le competenze.

Questi venticinque anni di lavoro nel campo del consumerismo, come interlocutore delle organizzazioni che tutelano i diritti dei cittadini, penso possano essere utili se messi a disposizione in termini di idee, iniziative, progetti da realizzare in collaborazione con le Associazioni.

Cambiare realmente le cose, incidere concretamente nella realtà è una possibilità rara, complicata, faticosa. Molto più semplice, molto più comodo, inveire contro la politica corrotta, inutile e clientelare. Ma se è vero che nelle chiacchiere fra amici, al bar o nei blog, chiediamo una politica che sia inclusiva, che valorizzi le competenze più delle conoscenze, che sappia ascoltare i bisogni e proporre soluzioni, come si fa a tirarsi indietro se qualcuno ti chiede di impegnarti in prima persona per provare ad andare in questa direzione?

Sicuramente gli argomenti di chi non si attende più nulla, di chi pensa che le cose non cambieranno mai, avranno sempre ragioni molto convincenti. Al contrario invece, per indole, per natura, per incoscienza, io mi aspetto sempre molto: dagli altri, dalla vita, da me stesso. E l’aspettativa più grande è proprio quella che le cose possano cambiare.

 

12 thoughts on “La forza del fare

  1. wow, arduo cimento, credo tu sia persona seria, saprai certamente resistere alle lusinghiere contaminazioni della politica 😉
    come dicevano i Romani… “con lo scudo o sullo scudo” 😉 🙂

  2. Una gran bella notizia. Sarai certamente il valore aggiunto per la Regione. Buon Lavoro. 💪👍

  3. Intanto buona fortuna, vediamo come andrà – io da lontano, ma sono sicuro che tornando qui dopo il 4 marzo ci sarà qualche ragguaglio. La tentazione della lamentela è sempre fortissima, e te lo dice uno che vi cede spesso; del resto è un po’ come sognare a occhi aperti quando non puoi fare davvero qualcosa, quali che siano le ragioni. Io, però, in effetti, non sono di quelli per cui le cose non possano cambiare anzi: alla fine ciò avviene quasi per procura; il problema è sempre come…

  4. Io, che sono pigra e pantofolaia e sempre criticona (ma printa alla comprensione, anche, perché vedo gli immani casini che riusciamo a combinare in quattro gatti nella gestione di una scuoletta di paesello) ho sempre molta ammirazione per chi ha il coraggio di farsi avanti. Quindi in bocca al lupo e buon lavoro 💙

  5. Pingback: Un pinguino all’equatore. Ovvero, ma che programma hai? | Viaggi Ermeneutici

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