Che buffo mondo la blogosfera! Più di un social, meno della realtà. Ti dà la possibilità di mettere in piazza quel che ti passa per la mente, come fosse una lavagna appesa ad un muro. E proprio perché sta così esposta chiunque passa di lì, può leggere, ma anche scrivere sotto un commento. Può dare una virile pacca sulla spalla all’autore o lasciargli una dolce carezza (lo so sono all’antica. Dai maschi accetto pacche virili e dalle fanciulle dolci carezze). Così almeno interpreto i “mi piace” lasciati dai lettori.
Più di un social perché lo spazio è maggiore, dà la possibilità di esprimere in modo più chiaro i nostri pensieri, di approfondire gli argomenti, cosa che normalmente nei social è difficile fare. A differenza dei social poi non bisogna essere “amici”: bastano semplici conoscenti o anche illustri sconosciuti. Il profilo FB è il giardino di casa, il blog, appunto, la piazza.
Meno della realtà, perché alla fine dei conti, puoi esprimere al meglio quello che ti passa per la mente, ma certo mancherà sempre la fisicità del contatto reale, tutto rimarrà appeso come un vento di primavera. Non meno autentico, ma certamente non esattamente concreto. E infatti, molto più che su un profilo FB, qui nella blogosfera ci si può nascondere dietro una maschera. Che a volte serve ad esprimere con più libertà quello che siamo realmente, a volte può servire per giocare, liberandoci dalle inibizioni che ci bloccano nella quotidianità. E così magari conosciamo meglio dei perfetti sconosciuti di quanto sappiamo dei nostri vicini di casa o di colleghi di ufficio che vediamo tutti i giorni.
Io mi presento qui con il mio nome e la mia faccia. Ma forse solo perché non ho abbastanza fantasia per crearmi una maschera credibile. O forse solo perché sono troppo pigro per pensarla e poi realizzarla in forma coerente. Certamente non per una scelta valoriale. Chi riesce a crearsi un personaggio qui dentro ha tutta la mia ammirazione! E alcuni “personaggi” sono talmente ben riusciti, che ci si affeziona, ci si diventa amici, senza sapere che faccia abbiano, il loro nome, da dove vengano. Perché pur non sapendo nulla di loro, in fondo li conosciamo bene, quasi fossimo davvero amici.
Ma proprio perché è una piazza aperta, c’è anche chi passa senza lasciar traccia, chi legge e passa oltre. E come in tutte le cose, fra i quasi amici e i lettori di passaggio, fra le più varie tipologie di frequentatori del blog, ci sono anche dei frequentatori abituali che però rimangono anonimi. Mai un commento, nessun profilo per dare qualche informazione, solo una traccia del loro passaggio. Come qualcuno che passa per la piazza, si ferma per un aperitivo al volo e poi scappa via, senza dire una parola, avvolti nella loro aria di mistero. Sai che c’è, ma non sai nient’altro di più.
Ecco, questo per me è stata/o Jatzia: una lettrice (o lettore?) che ha lasciato un “mi piace” per mesi a qualsiasi cosa io scrivessi nel blog. Senza un commento, senza una foto per capire chi fosse. E poi è sparita/o. Ma questa è la libertà infinita di questo spazio. Nessun vincolo, nessun obbligo, nessun legame. Eh sì, è proprio buffa la blogosfera. Ma è bella soprattutto per questo.
Il mistero di Jatzia. Passa anche da me. Cercando, sono finito qui. Bella piazza, devo dire. 🙂
Volevi notizie : è passata qualche giorno fa e ha messo la stellina agli undici due post che ho pubblicato. Non ho capito se legge e poi mette stelline o se mette stelline a caso.
Sì: passata qualche giorno fa : messo stelline. Non ho capito se legge e poi mette stelline o se mette stelline a caso.