Ancora futili motivi di felicità

Un momento sei felice e un attimo dopo è lunedì“: c’è una profonda verità in questa battuta che gira su FB in questi giorni. In effetti tra la situazione generale del Paese, le preoccupazioni di tutti giorni, lo spread che sale, l’umore che scende, essere felici sta diventando un’impresa complessa. Diventare ministro dei trasporti, tanto per dire, è senza dubbio più semplice e richiede molto meno impegno. Mantenere a lungo la felicità poi è un po’ come scalare l’Everest con le espadrillas.

Ecco perché ritorno sui futili motivi di felicità. Perché nonostante le moltitudini di sfracassamenti di zebedei a cui quotidianamente siamo sottoposti, non possiamo arrenderci. Non possiamo derogare da quell’imperativo categorico che dentro di noi ci impone di ricercare la felicità. Fosse anche temporanea nella sua durata, magari blanda nella sua intensità, ma non possiamo desistere. E quando ci troviamo a viverla, sarebbe cosa buona rendersene conto. E mai sottovalutarla! Che sia ritrovare 10 euro nella tasca di una giacchino o un bel piatto di spaghetti alla carbonara, i motivi per essere felici hanno sempre una loro dignità e un loro valore. Anche i più futili!

Per questo, dopo averne elencati alcuni in questo post ho pensato che fosse ora di fissarne degli altri, sempre rigorosamente futili, perché sono quelli che più facilmente possono sfuggire, annegando nel flusso degli eventi giornalieri. Comincerei con un’attività preparatoria che però è quasi più divertente ed appagante del fatto in sé: pianificare un viaggio. Forse, dovessi elencare uno degli aspetti della vita che più sono stati migliorati dall’avvento di internet, metterei proprio questo. Internet ci avvicina al mondo: con maps possiamo dare una sbirciata ad un parco in Nuova Zelanda, ad una spiaggia argentina e poi ad un ghiacciaio in Groenlandia. Con i siti che comparano i prezzi possiamo trovare biglietti aerei a tutti i prezzi, con quelli alberghieri trovare una sistemazione di qualsiasi tipo. Viaggiare resta secondo me il miglior modo di spendere soldi, ma quella è felicità seria. Costruirsi un itinerario, pianificare gli spostamenti giorno per giorno, individuando le diverse tappe e le cose da vedere, magari anche per altri, viaggi che prima o poi farai, chissà quando, resta un gran bel modo di impiegare il tempo.

Il secondo motivo di felicità, lascio a voi giudicare quanto futile, è tornare a casa la sera, a qualsiasi ora e fare l’ultima passeggiata con il cane. Avere un animale, ma soprattutto un cane, mette d’accordo tutti: chi non ce l’ha è contento di non averlo, chi ce l’ha spesso non ne può fare a meno. E ognuna delle due posizioni ha mille motivi che spiegano e danno serie motivazioni per la propria scelta. Io ho vissuto i miei primi trent’anni senza avere un cane, ma quando ho cominciato non ho più smesso. E penso che mai smetterò. Anzi, fatico a capire perché si dovrebbe rinunciare ad un tale carico di affetto incondizionato, immotivato, gratuito che un cane può portare nelle nostre vite. Ma non entro nel merito, anche perché la questione in sé rientra a pieno titolo per me nei motivi veri, seri, fondanti della felicità. E qui cerchiamo solo cose futili. Ecco, la passeggiata serale è proprio questo. Una scusa per uscire, per fare due passi, per chiarirsi le idee.

Collegata a questa, c’è poi un altro motivo di futile felicità: guardare la luna. Sì, certo, lo si può fare anche senza cane, ma per me le due attività sono strettamente connesse. Anche perché quante volte vi capita di stare lì a guardare la luna altrimenti? Una cosa che fino ad un centinaio di anni fa e soprattutto per alcune categorie di persone, aveva una sua grande utilità. Ma ora? Cosa c’è di più bello, ma anche di più futile di stare lì con il naso all’in sù a fissare la luna? A me piace proprio tanto.

Certo, mai come andarsi a comperare l’ultimo CD del tuo gruppo musicale preferito (mi chiedo come avessi potuto non inserirlo fra i primi 10 motivi, ma forse solo perché dentro di me già sapevo che avrei dovuto prima o poi continuare la lista). Amazon e il commercio elettronico hanno fatto perdere un po’ di poesia alla cosa: entrare in un negozio di musica, anche senza aver nulla da comprare, bighellonare fra gli scaffali, andando a controllare i soliti autori, facendo una sorta di appello (celò, celò, mi manca) è molto divertente. Ma anche avere la possibilità con un click di avere subito disponibile la musica non è per niente male. Un piacere forse più prosaico, ma comunque molto soddisfacente.

Come la volta scorsa, ce ne sarebbero ancora molti, il mare a fine settembre, le domeniche di sole di ottobre, le castagne a novembre e il ponte dell’immacolata, preludio delle feste natalizie, i giri in bici a Villa Ada, una birra artigianale il sabato sera e la lezione di nuoto, una pizza a Testaccio e andare nei campi di calcio la domenica mattina e sentire “proprio bravo quel sette” realizzando che parlano di tuo figlio, ma non voglio tediarvi oltre. Ne cito solamente un altro perché è diverso dagli altri, più che futile lo definirei immaginifico. Uno di quei motivi che riescono ad illuminare anche le giornate più nere, che squarciano il velo della quotidianità e ti rimangono addosso come l’odore di fritto della sera prima. Ecco la scena: sei in fila per l’imbarco, in piedi senza motivo, perché tanto i posti sono già assegnati, sei lì stanco e senza pensieri, insieme ad una folla di sconosciuti. Squilla un cellulare, lei risponde distratta, senza neanche vedere il numero, ma appena capisce chi è, le si illuminano gli occhi. Non senti cosa dice, ma il suo volto si è trasfigurato, non sente più la stanchezza, non è più lì in fila con gli altri, chissà dove sta! E così, ti viene naturalmente da sorridere anche a te e ti rendi conto che un futile immaginifico motivo di felicità è pensare a chi possiamo illuminare con una semplice telefonata.

17 thoughts on “Ancora futili motivi di felicità

  1. Il tuo cercare Cd è il mio perdersi in libreria e uscire con una pila di libri pesantissima pur avendone scartati almeno in paio. Per il resto siamo sua stessa linea: ottobrate romane (a Monti oserei dire), passeggiate col cane sotto la luna, birrette a villa Ada. Aggiungo, poi, i mucchi gialli di foglie secche 🙂

  2. Ho seguito il tuo esempio: ho chiamato un’amica che fa il compleanno e le ho detto: “E se andassimo a festeggiarlo in una capitale europea, il prossimo weekend?”, ho acceso il pc e ho prenotato. Si va a Parigi!
    Ecco il mio futile motivo di felicità di oggi! 😍

  3. Giac, manca un quarto alle 2 e cado dal sonno. Ma non potevo perdermi il tuo post. Per me leggerti è come fare due chiacchiere con un caro amico . Ora dormo ma domani cioè oggi ti scrivo ancora.

  4. Te l’avevo detto che sarei tornata. La felicità è nelle piccole cose solo che noi non ce ne rendiamo conto perché diamo per scontato che sia così. Per esempio per me è motivo di gioia scoprire che, alla fine di gennaio, il gelsomino di S. Giuseppe che ho sul terrazzo ha un timido fiorellino. Quel piccolo miracolo della natura mi riempie di gioia. Per mio marito, tipo molto razionale e spiccio, è normale che sia così e quindi non ci trova nulla di emozionante. Un altro motivo di gioia è aprire il freezer e scoprire che, non si sa per quale bizzarra combinazione, i miei figli hanno lasciato il contenitore del gelato semipieno e non vuoto come fanno sempre. Anch’io amo guardare la luna e il cielo tutto. Anch’io amo gli animali e in special modo i gatti e quando penso alla mia lucetta morta mi viene da piangere. Credimi Giac, ho avuto anche cani ma nessuno di loro era affettuoso come lei.
    Sì sono le piccole gioie spicciole alle quali ci aggrappiamo per sopravvivere ma allo stesso tempo sono quelle che ci fanno pensare che in fondo la vita può offrirti tanto… basta saperlo apprezzare.

  5. Li sottoscrivo tutti (persino il cane che non ho).
    Aggiungerei che godo persino quando ordino i CD su amazon: non ha tolto nulla al piacere di prendere della musica. Piacere rarissimo, oltretutto.
    Sulle telefonate ho sempre un sapore dolceamaro. Lasciamo stare i flirt e parliamo solo dei vecchi amici: vorrei essere stato un amico e una persona migliore. Vorrei aver avuto amici migliori.

  6. Certo, si può sempre essere migliori o avere amici, occasioni e possibilità migliori. Però apprezzare quel che si è (e che si ha) è il primo passo per stare bene, con se stessi e con gli altri

  7. Pianificare il prossimo viaggio per me è imbattibile. Alla pari con le serate cinema casalinghe con mia figlia

  8. Per me un futile motivo di felicità è avere questo blog e condividere le mie fotografie. Anche conoscere altri bloggers mi fa un gran piacere! Sempre senza prendere tutto troppo sul serio…

  9. ciao Romolo, mi ero dimenticata della felicità e dell’emozione dell’acquisto del CD nel negozio… Con gli anni sono diventata più prosaica, mi basta svegliarmi la mattina e vedere che avevo messo ordine in cucina;-)

  10. Ecco, c’è una antropologa che ha scritto un libro proprio su questo. Bello, te lo consiglio. Il suo nome non saprei scriverlo ora (è francese) ma il titolo è Il sale della vita. Una volta finito ti viene da fare lo stesso, elencare e elencare… ed elencando, ovvio, i futili motivi di felicità li noti. E notandoli li vivi. E vivendoli sei più felice. Un bel giochino, ho notato… (sul Guardare la luna… come posso non essere d’accordo? 🤣)

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