Ovviamente il riferimento è alla bellissima canzone di Battiato, tratta da un album meraviglioso, che ad ogni ascolto mi fa tornare all’estate dei miei sedici anni, con una valanga di ricordi se possibile ancora più belli di quando li ho vissuti.
Caro Franco, tu volevi un centro di gravità permanente, “che non mi faccia mai cambiare idea sulle cose, sulla gente” (ammettetelo, leggendola l’avete canticchiata!), ma ora abbiamo bisogno di un centro di gravità temporaneo, che ci apra la mente, che non la atrofizzi nei pensieri già pensati, nei giudizi già dati: ci serve un centro di gravità capace di farci cambiare idea sulle cose e soprattutto sulla gente.
Partendo da un centro temporaneo forse non riusciremo a incontrare la vecchia bretone, con un cappello e un ombrello di carta di riso e canna di bambù. Probabilmente neanche i Gesuiti Euclidei vestiti come dei bonzi, per entrare a corte degli imperatori della Dinastia dei Ming. Pazienza, ce ne faremo una ragione. Però così forse saremmo in grado di giudicare meglio chi ci sta di fronte, dandogli un’altra possibilità rispetto alla prima impressione, valutando fatti e situazioni senza preconcetti.
In questi giorni i venti di guerra soffiano sull’Europa e ci hanno riportato indietro di cent’anni, a sensazioni che pensavamo di esserci ormai lasciati definitivamente alle spalle. Un po’ come la pandemia: la realtà concreta che si prende una rivincita sul virtuale e rende nuovamente reali gli incubi del passato. Per questo non possiamo dare nulla per scontato, ma dobbiamo essere pronti a cambiare percorso, come i furbi contrabbandieri macedoni, cercando strade nuove. Chissà, forse anche Franco (che in effetti già allora non sopportava i cori russi) sarebbe d’accordo con me.
Sempre attualissime le parole della canzone ( bella, bella, bella!!!! ) di Battiato. Grazie Romolo per averla ricordata!! 🙂
Ammetto: ho canticchiato
😉
Se volevi farmi canticchiare questa canzone per tutto il giorno, ci sei riuscito.
(Ciao Franco!💕)
Che cosa difficile!