La retorica di parte, di qualsiasi parte, quella dei vinti, quella dei vincitori, quella di chi c’ha ragione e quella di chi c’ha torto.
La riproposizione di tesi e antitesi smentite dalla storia, superate dai fatti, cancellate dalla memoria di tutti i giorni e ritirate fuori la domenica come il vestito della festa.
Gli schieramenti, il senso di appartenenza del tifoso, noialtri e voialtri, la necessità del nemico.
Gli ideali traditi, strumentalizzati, usati per altri scopi e poi dimenticati, cancellati.
La rievocazione di un passato che in realtà non passa mai, che tutt’al più da dramma diventa farsa, che riempe le bocche e svuota i cervelli.
Buona festa della liberazione a tutti.