Gli atteggiamenti non sono sempre univoci, non tutti li valutano allo stesso modo. Ma neanche gli eventi. Come la pioggia: per qualcuno è una calamità, per qualcun altro una benedizione. E così le lacrime. C’è chi piange dalla disperazione e chi dalle risate. La natura delle cose può essere ambigua, può significare una cosa e a volte l’esatto contrario.
Una gentilezza può nascondere piaggeria, una battuta ironica può essere in realtà una cattiveria, come un rimprovero anche duro può avere dentro un affetto smisurato verso chi viene fatto. Le intenzioni non sono sempre allineate ai comportamenti e cosa conta veramente, le cose che facciamo o i motivi per cui le facciamo? Quante volte poi siamo portati ad equivocare i comportamenti degli altri per dei preconcetti che abbiamo verso di loro. Anche con le migliori intenzioni a volte si combinano disastri e se combini un disastro davvero allora poco importa con quali motivazioni la hai compiuto.
Ad esempio uno sbadiglio, come dobbiamo interpretarlo? Stiamo annoiando il nostro interlocutore? O ci tiene così tanto ad ascoltarci che, nonostante la stanchezza, il suo corpo gli chiede nuovo ossigeno così da poterci seguire meglio? Anche gesti involontari ed inconsapevoli come questo possono nascondere motivazioni diverse, persino opposte fra loro. Insomma, la confusione è tanta e non ci sono grandi soluzioni: dobbiamo imparare a conviverci!
Con i cani è più facile, perché i cani non fingono: se scondinzolano sono contenti, se ringhiano meglio girare al largo. Amano in maniera incondizionata e senza secondi fini. Amano e basta. Niente interpretazioni, niente doppi sensi: azioni e intenzioni sono perfettamente allineate. Per questo andranno in paradiso molto prima e con maggior merito di noi. Come dite? Anche loro sbadigliano? Eh sì! E anche per loro la cosa non è facilmente interpretabile. Sembra che sbadiglino per allontanare una situazione spiacevole, a volte per fame, altre per cercare attenzioni. Forse anche loro stanno diventando umani. Speriamo non troppo umani!