Ancora sulle stelle

Sarà che nella vita mi sono spesso trovato con il naso all’insù a guardarle, aspettando che qualcuna brillasse nel cielo più intensamente di altre.

Sarà che poi quelle rare volte che sembrava precipitarne giù una con la sua scia luminosa ero talmente affascinato da non riuscire ad esprimere nessun desiderio.

Sarà che in fondo alla fine ti rendi conto che i desideri, quelli più autentici, sono lì a fianco a te.

Fatto sta che mi è rivenuto in mente questo

https://giacani.wordpress.com/2013/12/17/la-stella-del-mattino/

La stella del mattino

Ci si può trovare ad un punto della vita in cui tutto ha un suo ordine. Ad un punto in cui tutto è prestabilito e preordinato, gli eventi hanno un nesso causale e le cose sembrano avere una loro ragione. Non necessariamente ci piace questa situazione, ma ci siamo abituati, ci siamo adagiati, è la nostra quotidianità. Magari non è neanche comoda, però è la nostra. Sì, a volte ci viene mal di stomaco, altre volte ci svegliamo la notte senza motivo. Però è così. Questa è la vita, ci ripetiamo.

Di notte è buio. Ma a volte la notte è così lunga e senza luna che al buio ci siamo abituati, sembra una situazione normale. Eppure non è così. Non è così!

E il fisico, che a volte la sa più lunga della mente, lancia i suoi messaggi. Quel mal di stomaco è come una tirata di giacca. E se non riesci a dormire più è perché qualcosa dentro di te ti chiede di svegliarti. Ma tu continui a non sentire questi messaggi o forse semplicemente non riesci ad interpretarli e così continui a far finta che il buio sia la norma e che la notte non debba finire più.

E proprio nell’ora più buia, quando non c’è più neanche uno spicchio di luna, appare Sirio, la stella del mattino. E tu rimani confuso, ammirato, senza parole. Stenti a capire, a collocare, a dare un posto. Quella luce confonde, non era prevista. Però allo stesso tempo è bella, ti affascina. E soprattutto ti fa rendere conto del buio che avevi intorno a te. Allora ti verrebbe voglia di seguirla, o forse semplicemente di rimanere lì, incantato a guardarla, senza fare altro.

Ma è sbagliato anche quello. Sirio, la stella del mattino, la stella più luminosa, è un apripista. È voce di uno che grida nel deserto, per indicare la vera luce che deve arrivare. Sirio deve tramontare, per far sì che sorga il sole e arrivi il nuovo giorno. Dopo di lui niente sarà più uguale a prima, eppure anche lui deve passare, bisogna andare oltre.

E proprio Sirio, che sorge  quando sta per finire la notte e tramonta prima del sorgere del sole, che non vuole nulla per se stesso, che non è obiettivo, ma strumento, ci indica la strada. La indica a noi, che vorremmo essere la luna e invece corriamo il rischio di non riuscire ad essere nemmeno il dito che la indica.