L’avrete intuito, io sono uno di quelli a cui piace parlare. Credo fermamente nella forza delle parole, sono convinto nella possibilità di poter spiegare, argomentandole, le proprie ragioni. Così come sono altrettanto convinto della necessità di ascoltare le parole degli altri. Sono sicuro che ci sia sempre un aspetto che ti sfugge, una prospettiva che non avevi visto o che non avevi previsto. Per questo è importante parlare, spiegarsi, assumersi la fatica di provarci, senza dare nulla per scontato, per già detto. Provarci e riprovarci. Sì, costa fatica. Ma se vuoi cogliere entrambi i lati della storia è inevitabile.
Altre volte però bisogna anche saper tacere. Perché se parli fai peggio. E devi andare contro la tua natura, devi stravolgere il tuo modo di pensare, il tuo modo di essere. Senti le sinapsi che vorticano nella mente, parole che irrompono nella gola, ma sai anche che non devi permettergli di uscire. Le rivomiti dentro di te perché quella è la scelta giusta.
Le parole sono importanti, come diceva Nanni Moretti. Sono importanti i contenuti, ma sono anche più importanti le parole, il momento in cui si dicono, il modo in cui si dicono. Per questo parlare a vanvera a volte è peggio che non parlare. Restando in tema di citazioni, come diceva Lincoln, “meglio tacere e sembrare stupidi che parlare e togliere ogni dubbio”.
Meglio tacere, anche per mettere in salvo le parole già dette o quelle che dovremo diremo, nei modi e nei tempi giusti. Altrimenti c’è anche il rischio di passare per coglioni.
In sottofondo un Phil d’annata!
ma non era mica wilde?
(e comunque sottoscrivo in pieno)
e poi, talvolta non parlare, fa così…intelletualchic….
E’ sempre tutto un equilibrio, o meglio, la sua ricerca …
🙂
Tutto molto verissimo!
Solo che talvolta ci vuole grande genio per riconoscere quando tacere e quando parlare.
Sei super-prolifico! Comunque è vero… le parole sono importanti. I contenuti anche… ma se espressi a schifo, perdono efficacia. Perciò diventa tutto un gioco di contenitore-contenuto. Un sapere se tenere bene il contenitore (le parole) o il contenuto (= il pensiero che si vuole esprimere). Riuscire ad architettare il perfetto equilibrio diventa l’apice della giornata.
quant’è vero…. il problema è che oggi parlano tutti (spesso a proposito del nulla) e ascoltano in pochi….basterebbe ascoltare di più in certi casi.
Potrei aggiungere che a volte a non parlare… si fa meno fatica!
Ma forse è una pigrizia tutta mia 🙂
Sottoscrivo, come spesso accade. Sempre adeguate le tue parole. Quasi spero un giorno di trovarne una fuori posto!
Il silenzio insegna, anche ad apprezzare le parole importanti.
Per ovvi motivi 1, non posso che apprezzare questo post (e la foto) nonché l’aforisma che citi, 2, ho, per altrettanto ovvi motivi, fatto tempo fa qualche ricerca in merito, la rete lo attribuisce sia ad Abramo Lincoln che a Oscar Wilde con una decisa prevalenza peril primo. Credo che alla fine non faccia tutta questa differenza, come chiosa molto bene costui http://minimamarronalia.wordpress.com/2014/02/14/le-parole-che-non-ti-ho-chiesto/
E soprattutto: meglio un silenzio sereno, di un dover parlare a tutti i costi per riempire un vuoto. Io nei miei silenzi, a volte, sto meglio che non in mezzo ad un inutile chiacchiericcio continuo
Sicché, carissimo, ho scelto questo tuo post per ringraziarti dei tuoi complimenti di circa 240 giorni fa.
Non si dica mai che non rispondo.
Ecco, magari sui tempi ci possiamo lavorare. (-.-)’
Ma del resto.. ho trovato traffico..
Sicché ..
Mooolto traffico! Eri sul Gra una domenica pomeriggio di rientro dalle vacanze!
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