L’altro giorno, in evidente debito d’ossigeno, dopo 7 ore di cammino, a 2348 metri sul livello del mare, praticamente in cima al mondo (o almeno, al mio mondo) pensavo in fondo a quant’è facile morire. Nel senso, basta che metti male un piede e precipiti giù. E così, tornando con i piedi a terra, pensavo di intrattenervi su quest’ameno pensiero. Ma poi mi sono ricordato che ne avevo già discettato altrove, probabilmente (a mio insindacabile giudizio) nel post più bello di questo umile blog.
E lo so. La Pellona (http://thepellons.wordpress.com/) me l’ha detto…non sta bene autocitarsi. Però io dico, c’è gente che inonda i social network con i selfie e io non posso richiamare vecchi post che mi tornano in mente? In fondo che differenza c’è? Anzi, almeno io vi risparmio le espressioni ebeti o finto divertite dei vari selfisti estivi.
E quindi – ammesso e non concesso che ve va – buona lettura.
https://giacani.wordpress.com/2013/12/13/danzando-sul-ciglio-di-un-vulcano/
È che da un po’ ti autociti ad ogni post!! Almeno, non farlo sempre! 😉
Oddio…sarà Alzheimer? Dottoressa, mi dica un po’ lei? 🙂
A me MI piace che discetti su tutto quello che ti passa per la testa.
Però il selfie dell’arrivo in vetta potevi mettercelo.
🙂
Provvederò! non su questi lidi, ma su Faccialibro sicuro (ho dimenticato a Roma la chiavetta per scaricare le foto, ma tanto domani rientro e provvedo)
Dopo il selfie, il…postie? 😀
Bellissima e molto emozionante la danza di cui parli.
In effetti ultimamente i tuoi post hanno tutti un link ad un altro post: due al prezzo di uno!
Saldi estivi! 🙂
Io sono pro autocitazione, perché sono pigra e non mi leggo i post vecchi, quindi se me li piazza sotto il naso mi viene curiosità e me li leggo. E sono anche pro selfie, anzi, se si facesse uno scatto in primo piano dei suoi occhi, lo stamperei, lo ritaglierei a cuoricino e me lo metterei nel medaglione che indosso quotidianamente assieme all’anello con il veleno dentro. Grazie.