Stamattina in ufficio ho liberato l’uccello

Sono soddisfazioni. Grandi soddisfazioni. Arrivo in ufficio il lunedì mattina, ancora un po’ assonnato, un bel po’ scoglionato, dopo essermi sciroppato quella consueta oretta in mezzo al traffico della capitale, apro la porta della stanza e lui è lì, piccolo ed impaurito che saltella di qua e di là senza una meta, sembra quasi non riuscire a volare. Debbo assolutamente ricordarmi di chiudere le finestre quando vado via la sera.

Chissà da quanto era lì (non credo molto perché non mi ha lasciato “ricordini” in giro). Ovviamente era terrorizzato e non si lasciava prendere, da solo non avrebbe mai ritrovato la via d’uscita. Allora quatto quatto lemme lemme con molta pazienza e circospezione, gli ho infilato un foglio sotto le zampette, l’ho sollevato ad altezza finestra e sono riuscito ad indicargli la strada per la salvezza. Ci si è buttato a capofitto, ha fatto un paio di volteggi proprio di fronte e poi è sparito all’orizzonte. In fondo non era poi così difficile.

E pensare che io sono  qui da oltre quindici anni e non ci sono ancora riuscito…

13 thoughts on “Stamattina in ufficio ho liberato l’uccello

  1. Giac, noi umani abbiamo troppa zavorra, per questo non riusciamo a spiccare il volo. Troppi lacci mentali ci tengono legati al suolo. Dovremmo fare una bella pulizia dentro di noi e dopo dovremmo riprovarci, forse ci riusciremmo… forse

  2. Per noi è meno facili… le uniche ali che abbiamo sono quelle della fantasia, c’è pure chi riesce a spiccare il volo solo con quelle, ma ci vuole un gran coraggio!

  3. beh, non era il solito padulo che vola qui nel palazzo! Stavolta l’hai fatta franca!!!

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