Se una ragazza, vuole di sera andare sola per strada, non lo può fare, non è corretto che non sia accompagnata. Andare sola per la città e non c’è niente di male, ma una ragazza chissà perché, questo non lo può fare. Andare sola, per la città, mi sembra un fatto normale, ma una ragazza, chissà perché questo non lo può fare. E’ un incantesimo strano, che la colpisce da sempre, mentre il duemila, non è più tanto lontano. Tutte le sere rinchiusa in casa, ma questa volta ha deciso e vuole andare per la città sola col suo sorriso. Sola per strada col suo sorriso e chi può farle del male se ci saranno mille ragazze che la vorranno imitare…(Edoardo Bennato)
Così cantava oltre trent’anni fa il buon Edoardo. E sarà perché sono nato e cresciuto in una famiglia matriarcale, dove le donne erano (ma forse dovrei dire sono) le depositarie ultime delle scelte e delle decisioni. Sarà che – come dice una persona che mi conosce abbastanza bene – la mia parte femminile è abbastanza consistente. Sarà che io ho paura del sangue che mi esce se per caso mi faccio un taglietto la mattina con il rasoio, mentre voi – come un’Araba Fenice che risorge dalle proprie ceneri – avete una volta al mese un’emorragia e ogni volta ne uscite indenni e più agguerrite di prima.
Saranno queste e molte altre cose, ma io continuo a rimanere senza parole di fronte a quello che si legge. Che parecchi uomini pensino alle donne come una loro proprietà o semplicemente come una “cosa” di cui disporre a proprio piacimento non è una novità. Ma non può passare ancora come un’ovvietà, come una cosa inevitabile, vecchia come il mondo, come il fatto che la pioggia bagna. Come scrive prima e meglio di me la bravissima Povna, sottolineare che la pioggia bagna, anche poco, anche involontariamente (forse), ma sempre, in ogni occasione, dev’essere un imperativo categorico. Dev’essere la madre di tutte le guerre, perché è probabilmente la causa e l’origine di tutte le altre guerre.
Non a caso parlo della madre di tutte le guerre. Perché fino a prova contraria, ognuno di noi ha avuto una madre. E allora, amiche, sorelle, compagne di strada e di avventura, ricordiamoci noi maschietti, ma soprattutto voi, che tutto nasce da lì. Perché l’uomo di oggi, è il bambino di ieri. E ogni bambino diventa uomo in base a quello che ha visto, sentito, interiorizzato, a quello che gli stava intorno. Se volete uscire per strada sole con il vostro sorriso, dipende da quante ragazze vorranno farlo. Noi possiamo aiutarvi certo, possiamo darvi una mano, ma il grosso dipende da voi.
Sono ragazza, 18 anni, e mi hanno insegnato che di sera, da sola, in centro non posso girare… credo sia più una suggestione, ma anche verità… ci sono strade che non si possono percorrere, e per cambiare questo credo serva una decisione di tutti.. 🙂
Ci son posti dove forse neanche un uomo, da solo, dovrebbe arrischiarsi a girare da solo. Per il resto sì, è in buona parte suggestione. Ho abitato per anni in quelli che alcuni miei concittadini chiamano con una preoccupazione non riducibile con alcun argomento razionale “i vicoli”. Rientrando anche tardi. Incosciente e fortunata agli occhi di molti, me ne rendo conto, eppure ho avuto modo di rendermi conto che spesso il pericolo, come la bellezza, è negli occhi di chi guarda
Proprio oggi parlavo con degli amici di una possibilità di lavoro che però per una donna sarebbe inadatta. Studio ingegneria e si trattava di un lavoro di manutenzione per un’azienda di trasporto ferroviario che occasionalmente potrebbe svolgersi anche di notte. Una donna però di notte come fa a recarsi nella stazione di una grande città senza rischiare che le succeda qualcosa? Ergo, preferivano uomini per quella posizione.
Ci sono luoghi che evito, ci sono momenti in cui ho paura a rientrare la sera tardi a casa e allora mi faccio accompagnare da qualcuno, ci sono posti in cui da sola avrei timore ad andare.
Perchè così mi è stato detto di fare, perchè mi è stato insegnato a tenere gli occhi aperti.
Per il resto cerco di non farmi condizionare dai pericoli che ci sono in giro, altrimenti che vita sarebbe la mia?
Bravo, Romolo, anche tu stai facendo la tua piccola parte, perché il fatto di uscire sola la sera, per una donna, è solo lo spunto per il significato vero del tuo post. Il centro del discorso è proprio la mentalità che porta gli uomini a pensare “alle donne come una loro proprietà o semplicemente come una “cosa” di cui disporre a proprio piacimento”. C’è da lavorare tanto per cambiare questo modo di pensare, come tu ben dici, le donne stesse devono fare una riflessione, soprattutto sull’educazione dei figli. Ognuno di noi deve fare la propria parte, se vogliamo sperare che il futuro sia diverso. E dobbiamo parlarne, sempre di più, il silenzio porta solo a perpetuare una situazione ormai degenerata, a perpetuare crimini sempre più spaventosi. Chi tace è complice! Grazie, come donna sono felice di leggere post come il tuo, uomo per bene, che crede nei valori umani, che prende posizione. Un abbraccio. ❤
Grazie a te Marianne, l’intento era proprio quello!
Sono contenta che hai citato Bennato: ha scritto delle canzoni bellissime sulle donne, e non ho mai capito come abbia fatto a scrivere “il covo dei pirati” senza conoscermi,ma si sa come sono gli artisti, molto maghi e un po’ veggenti, e ruescono a tradurre in parole o immagini quel che sappiamo tutti. E niente, grazie di tutto il post.
buongiorno Romolo,
il peggior uomo che esista sulla faccia della terra è comunque stato partorito da una donna, la peggiore delle donne potrebbe mettere al mondo il migliore degli uomini, partendo da questi due sacrosanti assunti, direi sia giunto il momento di abbandonare logiche vetuste.
Pretendere di uscire da certi schemi perpetrati per millenni in un solo ricambio generazionale, significa avere le idee poco chiare sui processi evolutivi, tra l’altro ignorando che, lasciamelo dire, l’agognata “parità” (su tutti i fronti) non la si raggiunge certo indossando il paraocchi della “colpevolizzazione a prescindere”. Gli uomini che vivono ancorati al senso di proprietà sono una percentuale talmente esigua da non poter macchiare un intero genere. I massimi livelli di progresso, modernizzazione e ottimizzazione dei rapporti, lo si raggiunge solo se uomini e donne si inerpicano per tortuosi sentieri tenendosi per mano e aiutandosi l’un l’altra a superare gli ostacoli. Tutto il resto è solo ignoranza o malafede.