Cambiano cielo, non l’animo, coloro che vanno per il mare (Orazio)
Chi cambia la password e chi cambia le taglie, chi cambia la macchina e chi cambia le foglie. Chi cambia idea e chi cambia mestiere, chi cambia la rotta e chi cambia le sere.
Chi cambia passo e chi cambia sesso, chi cambia la pelle, chi cambia le palle. Chi cambia lavoro, chi cambia indirizzo, chi cambia rotta, chi cambia il prezzo.
Chi cambia la musica e chi cambia la mimica, chi cambia la casa e chi cambia la carica. Chi cambia valuta e chi cambia partito, chi cambia abitudini e chi cambia marito.
Chi cambia sognando, chi cambia vento, “chi cambia la barca felice e contento“. Chi cambia il futuro, chi cambia il finale, chi cambia il presente per non dover più cambiare.
E poi ci son io che non cambio mai dovunque tu andrai dalla stessa parte mi troverai
Un post molto bello, Romolo!
L’impulso al cambiamento può essere una seduzione perfida. La costante voglia di nuovo è una forma di curiosità non sana. Ha ragione Orazio, bisogna lavorare su se stessi dove si è. Detto questo, alcuni cambiamenti nella vita sono necessari, come smettere di studiare per inziare a lavorare, e viceversa smettere di lavorare per andare in pensione, o simili. Inevitabili, costringono ad adattamenti che mettono alla prova le capacità. Si dice che Kant aveva in libreria 30 libri e leggeva solo quelli, Plinio il Giovane, riferito alla lettura: “Non multa, sed multum”.
Solo i più saggi e i più stupidi non cambiano mai
L’ha detto Confucio, non prendetevela con me