Cambiavento

Cambiano cielo, non l’animo, coloro che vanno per il mare (Orazio)

Chi cambia la password e chi cambia le taglie, chi cambia la macchina e chi cambia le foglie. Chi cambia idea e chi cambia mestiere, chi cambia la rotta e chi cambia le sere.

Chi cambia passo e chi cambia sesso, chi cambia la pelle, chi cambia le palle. Chi cambia lavoro, chi cambia indirizzo, chi cambia rotta, chi cambia il prezzo.

Chi cambia la musica e chi cambia la mimica, chi cambia la casa e chi cambia la carica. Chi cambia valuta e chi cambia partito, chi cambia abitudini e chi cambia marito.

Chi cambia sognando, chi cambia vento, “chi cambia la barca felice e contento“. Chi cambia il futuro, chi cambia il finale, chi cambia il presente per non dover più cambiare.

E poi ci son io che non cambio mai dovunque tu andrai dalla stessa parte mi troverai

Sull’amicizia e sull’amore

“E’ quello che non passa, mentre tutto va. Chi di noi? Chi di noi, resisterà?”

 

Girovagando nei blog che seguo, in questi ultimi giorni c’è un fiorire di post sull’amicizia, in particolare quella fra uomini e donne (che com’è noto è una sorta di ircocervo dei sentimenti), ma questo è un altro discorso. E così mi sono trovato a riflettere su questo nobile sentimento.

Le amicizie vere e quelle apparenti, quelle virtuali e quelle d’infanzia, le amicizie di comodo e quelle nate appena ieri, gli amici di feisbuk e quelli di blog. Chiamiamo nello stesso modo sentimenti totalmente, decisamente, diametralmente diversi (qualcuno mi ha giustamente fatto notare che sono solito usare troppi avverbi. Effettivamente è così).

Ma qui vorrei parlare delle amicizie vere. Quelle con la A maiuscola. Quelle che durano da almeno …ent’anni (il prefisso mettetelo voi).

Ne ho diverse, grazie al cielo. E la maggioranza di queste sono state curate negli anni, sono cresciute insieme a me, hanno passato varie fasi, si sono evolute, intensificandosi e affievolendosi a seconda dei periodi.

In altri casi invece può succedere che, con balzi improvvisi o con percorsi coerenti, ti ritrovi un giorno a confrontarti con persone ben diverse da quelle con cui avevi allacciato il rapporto. Sono diverse loro perché sei diverso tu. O forse uno dei due è rimasto quello che era e l’altro è andato avanti. Insomma, ti trovi a chiederti,

ma se l’avessi incontrato oggi, ‘sto cojone qua…ma siamo proprio sicuri che ci sarei diventato amico? O magari l’avrei evitato come la peste?

Persone con cui hai condiviso tutto: avventure, gioie, ansie, scoperte, paure, dolori, idee, amori…d’improvviso sono degli estranei. O meglio, non proprio estranei. Sono loro, li riconosci. Solo che quello che vedi non ti piace più. Magari quello che un tempo ci legava ora ci divide. E quindi?

Quindi niente. Il legame, se l’amicizia era davvero tale, resiste anche a questo. Del resto in amicizia, come in amore (anzi soprattutto in amore), vale la regola del perché e del nonostante. Sono tuo amico perché. Ma anche (e soprattutto) sono tuo amico nonostante.

Il perché e il nonostante disegnano quel flebile, impercettibile, inafferrabile confine fra ciò che vogliamo/possiamo/dobbiamo accettare di una persona e quello che invece (soprattutto per lui!) vogliamo/possiamo/dobbiamo provare a cambiare. Sempre ché teniamo veramente all’altra persona.

In amore anche di più che per le amicizie. Perché in fondo (di solito!) con gli amici non ci vivi insieme h24 e quindi il peso di quel nonostante si diluisce nel tempo, nello spazio e quindi nell’intensità.

E forse questo è il modo per capire le amicizie vere (o il vero amore). Se riesci ad essere amico (e ad amare) anche nonostante. Altrimenti chiamiamoli in altro modo.

Perché, in definitiva, la cosa più semplice e più bella e più vera, in questa materia, la disse quell’extracomunitario di colore che divenne vescovo di Ippona, noto come Agostino.

Ti amo, significa voglio che tu sia come sei.