Togliete i libri alle donne!

Togliete i libri alle donne e ricominceranno a fare figli. Figli che da grandi sentiranno il bisogno irresistibile di invadere la Polonia.

Togliete i libri alle donne e ricominceranno a fare figli. Cioè, volete dirmi che per anni il mio miglior passatempo è stato un anticoncezionale?

Togliete i libri alle donne e ricominceranno a fare figli. Non sapevo di avere una cognata analfabeta (questa la capiscono solo parenti e amici più stretti)

Toliete i libbri alle donne e rincomincieranno ha fare figli. Parità dei diritti.

Togliete i libri alle donne. Daje amo’ basta legge che dovemo annà a fa lo spot della vodafone

Togliete i libri alle donne. Troveranno affascinanti i vostri baffi e avranno un sacco di Amici

Togliete i libri alle donne. Sarà più facile che vi trovino somiglianti ad Al Pacino.

Togliete i libri alle donne. E’ ormai provato che per fare il ministro dell’Istruzione non servono.

Togliete i libri alle donne. Continueranno a non darvela, ma almeno spegneranno l’abajour.

Togliete i libri alle donne. Ma anche quelli di ricette? Dai, quelli di ricette lasciamoglieli!

L’ovvio marzo

“And woman hold me close to your heart, however, distant don’t keep us apart, after all it is written in the stars.”

Come si fa a non essere retorici parlando dell’8 marzo? O si legge la Littizzetto (!) o è inevitabile che si cada nella retorica del già detto. E perché c’è una festa della donna e non una dell’uomo. Meno feste e più diritti. La parità tutti i giorni, non solo l’8 marzo. Alla fine tutti gli anni leggiamo su per giù le stesse cose. L’anno scorso avevo tirato fuori una storiella metafisica sulla presunta femminilità del Padreterno, ma insomma è difficile dire cose originali.

Ma poi chi l’ha detto che bisogna sempre essere originali?

A volte l’ovvio ha una profondità che ci sfugge, perché sbagliando diamo per scontata. Invece a me piace la festa della donna. E sapete perché? Perché a fianco a me vive una donna che se la merita. Non solo lei, certo. Ho anche un sacco di amiche belle, profonde e spiritose, geniali a volte.

Però, potendo parlare con cognizione di causa, dico che la mia donna è grande.

E’ lei che mi fa sentire e pensare in grande. E’ lei che mi fa incazzare e ridere alla grande. Che mi fa immaginare e scrivere in grande. Perché è lei che mi fa sognare in grande, che mi fa vivere e provare cose grandi. Che mi fa tentare di amare in grande. Altro che un fiore di mimosa…la mia donna è grande come un albero.

Elogio delle donne

Le considerazioni di oggi partono da una constatazione, da una citazione e da un anniversario.

La constatazione è algebrica.

Quando avevo 10 anni intorno a me c’erano tanti bambini e tante bambine, all’incirca dello stesso numero. Così anche a 20 anni, tante ragazze, tanti ragazzi.

Dai 30 anni in poi comincia uno strano fenomeno: via via che passano gli anni le ragazze (diciamo le donne) aumentano. A parte le coppie ci sono molte donne single e non altrettanti uomini. Così, a mente, senza starci a pensare troppo, mi vengono in mente decine di amiche, belle, intelligenti, simpatiche, affermate nel lavoro, più o meno felicemente single. Ho difficoltà a riempire le dita di una mano per quanto riguarda gli uomini. Forse negli ultimi anni grazie (si fa per dire) alle separazioni il numero cresce, ma sempre in percentuale minoritaria.

Com’è spiegabile questo fatto? C’è una ragione demografica? O semplicemente gli uomini non sanno stare da soli?

E qui arriva la citazione (per altro già riportata in altre note, perché mi piace molto). Diceva Gloria Stein “una donna senza un uomo è come un pesce senza una bicicletta”.

E un uomo senza una donna?

Perché effettivamente forse tutte queste amiche single non saranno sempre al 7 cielo, ma avete presente gli uomini single? Ammettiamolo amici, siamo una frana! Nostalgici quando abbiamo una grande storia alle spalle (non parliamo dei vedovi, che santificano mogli che hanno stressato per una vita!), schizofrenici e tendenzialmente vittimismi, nevrotici e autoassolutori quando non c’è neanche quella.

Non c’è dubbio che l’altra metà del cielo abbia più energie, più tempra, più coraggio e forse anche più fantasia per andare avanti.

Spiega questo il dislivello di cui parlavo prima? E’ per questo che ad un certo punto le donne, tante donne, o per scelta o per necessità, si ritrovano sole e noi maschietti no? Non lo so, non ho una risposta certa.

L’anniversario che conclude la nota mi riguarda da vicino e cade esattamente tra 7 giorni.

Infatti il 17 prossimo venturo saranno ben 25 anni che Ale ed io stiamo insieme.

Come sarebbe stata la mia vita se in quel torrido agosto dell’86 la nostra comune amica Federica non mi avesse proposto “perché non andiamo a trovare Alessandra a Tor San Lorenzo?”

Non lo so, ovviamente. Senza dubbio non sarei quello che sono.

Stare insieme ad una persona per 25 anni è una cosa bellissima. Ma non sto qui a raccontarvelo, che forse non è che ve ne importa chissà poi quanto. Una sola cosa voglio raccontare. Quello che potrei definire un beneficio obliquo, che non molti possono affermare di avere.

Essere innamorato per 25 anni della stessa donna, mi ha dato modo di stringere amicizie profonde con molte rappresentanti del gentil sesso. Cogliendo aspetti e sfumature che in genere noi maschietti tralasciamo, naturalmente attratti da altre cose.

Non vorrei fare torto a chi non cito, questo è solo un campione significativo che ovviamente non completa tutte le mie amicizie, né su FB, né tanto meno nella vita in generale. Ma in questo modo, proprio grazie ad Ale posso dire di essere rimasto affascinato dalla determinazione di Tery, dalla visione strategica di Maria Elena, dalla spiritualità di Antonella, dall’allegria di Isy, dalla voglia di farcela di Anna Maria. Sono rimasto incantato dalla grinta di Eleonora, dalla tenerezza di Chiara e di Serenella, dalla fantasia di Letizia, dall’energia di Paola e dalla capacità di analisi di Sara. Mi hanno conquistato la capacità di sognare di Madhu e l’energia di Benedetta, l’ironia di Emanuela e la voglia di cambiare il mondo di Laura.

Un uomo senza una donna è come…una bicicletta senza pedali!

Grazie amiche mie! Con voi me la cavo così…con la mia dolce metà mi sa che mi tocca pensare a qualcosa di un po’ più pirotecnico!

Woman do it Better

E’ scontato che i bisogni sviluppano le soluzioni o per dirla con i proverbi, “necessità fa virtù”.

Ad esempio, io che ho sempre fatto una fatica titanica a prendere sonno (e quando sono più stanco fatico anche di più), ricordo che quando i pargoli si svegliavano 10 volte a notte avevo imparato ad addormentarmi subito, all’istante. Poi però, finita la necessità, ho ricominciato a stare sveglio e guardare il soffitto.

Questo presupposto spiega un po’ la vicenda. Solo un po’, perché per il resto, per me resta un mistero inspiegabile.

E’ un po’ come se io provassi a fare le previsioni del tempo. Sarebbe utilissimo saperle fare:

Però non sono capace, non ho le conoscenze, gli strumenti, le facoltà. Sarebbe utile trovare l’acqua con un bastoncino da rabdomante. Oppure provare ad andare in bicicletta fino al polo nord. O imparare l’arabo o suonare l’arpa. Tutte cose belle e utili, che però richiedono competenze che travalicano le mie capacità.

Invece lei ce l’ha fatta.

Ce l’ha fatta di nuovo, perché non è neanche la prima volta.

Ho sposato un genio.

La mia dolce metà è riuscita un’altra volta a riparare la cassetta Geberit del bagno.

Non c’è niente da fare. Women do it better