V.M. 18 anni

“Chino, su un lungo e familiar bicchier di vino 
partito per un viaggio amico e arzillo 
già brillo. Certo, perché io non gioco mai a viso aperto 
tremendo il mio rapporto con il sesso, che fesso!”

In questo post si parlerà di sesso. Oh, finalmente, dirà qualcuno! Vi interessa? Facciamo un rapido test. Se uno vi dice che ha un appuntamento al reparto di trombofilia vi compare improvvisamente un sorriso un po’ ebete sul volto? Allora proseguite nella lettura. Altrimenti passate oltre.

Entrare a far parte di una blog community, mio malgrado o forse, come direbbe Scaiola, a mia insaputa, ha dei riflessi davvero divertenti. Dicevo mio malgrado perché come ho già scritto in precedenza, nella mia crassa ignoranza di web, aprendo un blog pensavo che avrei scritto. Non che avrei letto! Non avevo dunque la minima idea che invece aprire un blog sarebbe stato come un biglietto di invito ad una festa di liceali. Quelle feste in cui arrivi, non conosci nessuno, ti imbuchi, prendi un bicchiere e ti butti nella mischia. Si incontrano davvero soggetti strani, personaggi nati dalla fantasia malata dei propri autori, supereroi con e senza calzamaglia, visionari, poeti, santi e navigatori. E come appunto nelle feste liceali, cominci ad andare in giro e a scambiare quattro chiacchiere con questo o con quello. Fra tutte le cose, debbo ammetterlo, quella che più mi ha sorpreso è quanta gente e con quanta perizia, parla di sesso. Ora, va be’, non è che non se ne parli al di fuori dei blog, ma qui ho trovato una concentrazione davvero singolare. Soprattutto, la cosa più singolare, è il fatto che ne parlino le donne. Per carità, si parla anche d’altro, ovviamente, però insomma l’argomento è senza dubbio molto gettonato.

E invece qualcuno/a mi ha fatto notare che nel mio blog, al contrario, se ne parla molto poco. Come mai? C’hai qualche problema? Un blocco psicologico? Un’esperienza negativa da piccolo?

Non lo so. Non so proprio perché non mi viene da parlarne. O forse  sì che lo so. Perché, devo ammettere, io non sono fra quelli che quando ascoltano De Gregori cantare “ora le tue labbra puoi spedirle a un indirizzo nuovo” pensano che in realtà stia facendo un ermetico elogio del Cunnilingus. Né, ad esempio, ho mai pensato che Battisti, cantando “e tu amica cara mi consoli perché ci ritroviamo sempre soli”, vaticinava trent’anni prima la figura del trombamico.

Secondo me è questo il problema. Diciamola tutta. So antico! Ai miei tempi, soprattutto con le ragazze, non si parlava di sesso. Per fortuna non avevamo i bimbiminkia, ma nemmeno appunto i trombamici. Ce le avevamo le amiche, certo. Ma se erano amiche, non solo non ci facevamo sesso, ma neanche  se ne parlava. Noi eravamo quelli su cui venire a piangere quando lui faceva l’infame. L’orecchio disponibile per le lunghe filippiche su quanto la vita fosse ingrata, su quanto nessuno le capisse. Con le più intime potevamo parlare di calcio o ruttare a bocca aperta. Ma sesso nisba. Perché ovviamente, almeno ai miei tempi, alle donne piacevano gli stronzi. Non ho mai capito bene come e perché si sviluppasse questa strana forma di masochismo. Ma insomma, era così. Un dato di fatto. Avendo la possibilità di scegliere fra l’amico fidato e disponibile e il criminale conosciuto in uno sordido pub, lei decideva immancabilmente per il secondo. E quindi o eri stronzo o eri l’amico. E all’amico non gliela davano. Mai! Se avevi la ragazza era diverso (mica sempre, anzi, di solito non te la davano lo stesso). In ogni caso avere una trombamica non esisteva neanche nelle nostre fantasie più sfrenate. Negli anni 80 avere una trombamica sarebbe stato meno probabile di uno scudetto della Lazio.

E quindi, vi posso assicurare, con le amiche non si parlava di sesso. Di sesso si parlava fra noi maschi. Spesso. Anzi, direi molto spesso. L’argomento era probabilmente inversamente proporzionale a quanto lo si faceva. E noi che ne parlavamo assai, andavamo inconsapevolmente d’accordo con Woody Allen, che dice che “il sesso è come giocare a carte: se non hai un buon partner, spera almeno in una buona mano”. Ecco quindi che le uniche amiche con cui si parlava (!) di sesso erano Federica la mano amica e le sue varianti più o meno fantasiose: Adele la mano fedele, Alberta la mano esperta, Veronica la mano supersonica, Francesca la mano che ti rinfresca. Figure mitologiche, immancabilmente associate ad un ideale di donna legato alla purezza. Oddio a voler essere precisi, più che alla purezza, alla pulizia: la Fenech che si faceva la doccia nelle svariate versioni delle commedie di quegli anni. Ma con le amiche, quelle vere no.

Forse per questo a livello inconscio, m’è rimasto questo blocco dello scrittore. O forse è un argomento su cui ho poco da dire. Più probabilmente, lo ritengo un tema su cui sia meglio tacere. Un po’ come il calcio (che com’è noto è il più diffuso succedaneo al sesso): c’è chi ama star lì a parlarne, a vedere trasmissioni che discutono della rava e della fava di questo o quel giocatore e c’è chi invece preferisce solo correre appresso ad una palla (anche se magari, come il sottoscritto, non ne avrebbe più l’età!).

È per questo che posso ammettere che la frequentazione dei blog mi ha aperto nuove prospettive.

Concludendo questo post un po’ anomalo, scrittrici e scrittori più navigati di me in siffatte tematiche, solamente un dubbio mi resta: ma sul serio secondo voi, l’amica cara non lo consolava con una pacca sulla spalla e un bicchiere di amaro Montenegro?

 

23 thoughts on “V.M. 18 anni

  1. Come hai ragione !
    Siamo coetanei e quei tempi li ricordo anch’io !
    Sopratutto la storia che le amiche andavano con gli Stronzi !
    Sembrano storie fantasiose ma era proprio così.
    Io facevo parte di quelli della ‘spalla su cui piangere’ !

    … In fondo ora non è cambiato molto. Continuano a frequentare stronzi e si fanno manipolare dagli amici ingenui che ci cascano come dei fessi !

    Insomma, la storia continua …
    Ciao.

  2. Comunque il punto saliente del post è che davvero scrivere un blog è come essere invitato ad una festa dove non consci nessuno: solo che io alle feste dove non conosco nessuno non ci andrei, perché negli anni 80 facevo le elementari, ma sono una nota sfogata lo stesso, e invece nei blog altrui mi ci fiondo.

  3. Quante cose di cui commentare qui, un po’ come alle feste, salti da un discorso all’altro 🙂 Mi piace però che la community dei bloggettari sia fatta di gente che ama scrivere e leggere. Si scoprono cose nuove o a volte si confermano vecchie teorie … stessa storia, città diverse, generazioni simili … i tempi cambiano … non ci sono più gli uomini di una volta 😉

  4. Eccola! Innanzitutto famose a capì: quanti anni hai? Perchè non so se “ai miei tempi” corrisponde ai miei tempi: io son 40enne.
    Poi c’è differenza tra amici e trombamici. Io ho avuto un solo trombamico in vita mia, con il prefisso tromb- che va e viene a seconda dei periodi negli ultimi 5 anni e di solito non ci parlo di sesso, lo fo e basta.
    Invece ho sempre avuto montagne di amici, quasi solo amici maschi. Amici amici amici, senza mai nessuna implicazione, manco di sfuggita, manco per sbaglio, manco io si e tu no, per intenderci. So di essere abbastanza un’anomalia in questo, perchè frequentare abitualmente “branchi” de maschi in qualche modo mi ha maschilizzato la capoccia e il modo di essere e di vivere. Sta di fatto che tutti i miei amici non si sono mai fatti grandi scrupoli nel parlare di sesso con me o tra loro in mia presenza, paro paro a come avrebbero fatto senza di me.
    Per quanto riguarda le poche amicizie femminili, invece, solo alcune, rare, parlano di sesso con me in maniera aperta e disinvolta, senza problemi. Altre, al contrario, ne parlano come se fossero in un telefilm americano, oltre ad essere tremendamente disinformate (ho dovuto di recente spiegare che, così come i cazzi, pure le fiche sono tutte diverse fra loro).
    Amen.

  5. L’unica donna in mezzo al branco di maschi è un ulteriore variante. Sì, con lei si parla tranquillamente di sesso. ma poi, hai ragione tu non c’è niente da fare…siamo tutti diversi gli uni dagli altri! 🙂
    Quindi tornando al tema, anche secondo te…una pacca sulla spalla e un grappino! 🙂

  6. E’ che per me un amico è un amico. Ha una sacralità che nessun altra figura può avere.
    Ho dormito con tanti amici, in vacanza, gite ecc. Con uno anche nudi per il caldo. Ma a nessuno dei due ci sarebbe mai venuto in mente qualcosa di diverso. E’ come se diventassi un maschio anche io.

    Peraltro vorrei aggiungere che io non ho mai preferito “lo stronzo”. Nella maggior parte dei casi, anzi, i miei amici erano “gli stronzi” delle situazioni con altre. E probabilmente spesso io sono stata “la stronza” per molti. Un’accolita di stronzi, insomma.

  7. Beh….
    Io so’ ancora più stagionata de voi…
    Ma i tromboamici ce l’ho sempre avuti… Amicissimi e in grandissima confidenza che se co’ uno ce stai bene… te capisce… te stima e tu capisci..
    Stimi, ammiri… come fai se te piace pure a nun annacce a letto?.solo così, se coroni con la totalità del corpo er rapporto si raggiunge, l” intesa totale

    Poi, a un certo punto me so’ stufata. Forse perché per la prima volta, a 56 anni… me so innamorata! Boh!!

  8. Questo post m’era sfuggito… ho sbirciato un po’ nel tuo passato ma confesso di non aver letto tutto 🙂
    Breve presentazione, perché ci “vediamo” spesso in blog di comune frequentazione, ma non so quanto sai di me: ho 44 anni, di cui 13 passati con lo stesso uomo, sfanculato causa problemi di overbooking. Sono nata e cresciuta senza whatsapp e coi telefoni della SIP, ma nella tecnologia ci sono dentro fino al collo. Lavoro da tanti anni in ambito informatico, roba prettamente maschile, in ufficio siamo 3 donne e 25 uomini.
    Ne sono contenta, si lavora meglio con voi uomini, mediamente siete più diretti, sparlate di meno e non avete manie di protagonismo. Questo per dire che sono abituala alle compagnie maschili, anzi le preferisco.

    Quando ho aperto il blog, pochi mesi fa, pur essendo tecnicamente preparata, neanche io avevo idea del mondo in cui sarei entrata. C’è gente un bel po’ interessante qui dentro, e le chiacchiere spesso non sono proprio da bar. Ben più alto il livello, anche quando apparentemente si parla di cazzate.

    La questione: è possibile che ci sia un’amicizia stretta avulsa dal sesso?
    Intanto secondo me va distinto il concetto del trombamico da quello dell’amico con cui si parla e ci si confida. Il trombamico non necessariamente prevede un rapporto così stretto di amicizia, è successo anche a me di allacciare rapporti non particolarmente stretti ma comunque piacevoli, tali da arrivare poi a lunghe frequentazioni dentro e fuori dal letto. Un concetto comunque abbastanza recente, ai tempi della mia gioventù non se ne vedevano.

    E mi è successo anche di avere alcuni amici con cui ero in rapporti particolarmente stretti. Tre. Confidenze reciproche, appoggi morali, consigli, uscite a due piuttosto che in gruppo. In tutti e tre i casi, prima o poi, si è finiti anche a letto. Con modi e tempi diversi. Con i primi due, è successo relativamente presto, ed il doppio rapporto è proseguito finché uno dei due non ha preso la propria strada sentimentale. Il terzo, è successo dopo 10 anni di frequentazioni, è durato per un breve periodo, poi siamo tornati ad essere gli stessi amici e confidenti di prima. Non so esattamente cosa sia stato e perché, di certo molto molto intenso, ma senza strascichi da nessuna delle due parti.

    Questa è la mia esperienza, che mi porta a dire che prima o poi, al bicchiere di Montenegro, qualcos’altro si aggiunge.

    E scusa la prolissità… questo è uno dei motivi per cui invece che scrivere, scatto 🙂

  9. Ma quale scusa…grazie! Un about personalizzato così mi rende molto orgoglioso! Sono contento che anche tu la vedi un po’ come me. Al contrario tuo, io lavoro praticamente in un ambiente che al 90% è femminile. Ho 4 collaboratrici e una capa, quindi diciamo che sono circondato! Il fatto che anche da altri uffici tutti dicono che vorrebbero lavorare con me sicuramente è una cosa che mi fa piacere. Ma mi rendo anche conto di essere un capo anomalo, che dà al lavoro il giusto peso e soprattutto ritiene che ci siano cose ben più importanti. E comunque non sono nato per comandare e preferisco sempre coinvolgere e far fare le cose per piacere, piuttosto che ordinarle. Un pregio, ma anche un grosso limite. Forse avessi dei collaboratori uomini sarebbe diverso, non so. Come in tutte le cose, ci sono pregi e difetti, ma forse per come sono fatto io, meglio così! Grazie ancora!

  10. Caro Romolo, davvero nei blog si parla così diffusamente di sesso? Non l’avrei detto, a meno di non riferirsi a quelli più specificamente votati al tema. Mi ha incuriosita anche la tua analisi relativa alle partner o altro ai tuoi tempi! Comunque il tutto è assai interessante e mi piace la leggerezza mista a serietà con cui affronti il problema. Buone riflessioni e alla prossima!

  11. In effetti c’è stato un periodo in cui l’argomento andava per la maggiore. Poi forse è un po’ scemato. Certo se vuoi aumentare il numero delle visite o dei follower quello è un cavallo vincente. Dipende sempre quel che si vuole e quel che si cerca in un blog…un po’ come nella vita!

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